Il Consiglio Comunale di Portoferraio convocato ieri, 30 novembre, ha raggiunto veramente i minimi storici della buona creanza.
Ma andiamo per ordine.
Nel corso della comunicazioni di apertura della seduta consiliare la sottoscritta ha fatto presente la gravità della modalità “anti-confronto” adottata dal presidente del Consiglio Luciano Rossi in sede di conferenza di capigruppo che, orami, convoca senza interpellare previamente gli interessati (quanto meno per sapere se sono liberi in quel giorno…) e senza redigere alcun verbale sull’esito della conferenza medesima (richiesta da me avanzata anche via pec relativamente a quella tenutasi il 23 novembre u.s. stante la mia assenza). A fronte della mia (legittima) osservazione il presidente Rossi ha replicato che non “può fare tutte quelle telefonate ai capigruppo” e che non redigerà più i verbali durante la conferenza “perché ci sono troppe contestazioni” e poi “il regolamento non lo prevede”: da non crederci.
Ci sono dei principi (anche non scritti) che presiedono il buon andamento di tutti gli organi collegiali (…naturalmente se gli si vuol dare un senso…).
I diritti delle minoranze, dunque, già risicati all’osso, sono definitivamente soppressi con la politica dell’attuale giunta.
Ma io non ci sto. Così, durante l’intervento sopra menzionato, ho fatto presente che da oggi non parteciperò più alle conferenze dei capigruppo stante la loro evidente inutilità. Del resto nel regolamento comunale (giusto per dirla nella modalità del presidente Rossi) non c’è neanche scritto che si debba sottostare alle nuove prassi volte a far tacere ogni voce contraria e/o non gradita.
Merita, però, ribadire che la Presidenza del Consiglio Comunale non è un ufficio a servizio della maggioranza e il suo presidente p.t. “è garante dell’autonoma responsabilità dell’organo consiliare per quanto concerne le funzioni e le prerogative dello stesso organo”(così art. 11 bis co. 4 Statuto del Comune di Portoferraio). Di conseguenza il funzionamento del C.C. dovrebbe ispirarsi, quanto meno, alle più elementari regole democratiche.
Ma evidentemente non qui e non ora.
E non è tutto: ieri, iniziata la seduta consiliare, dopo i brevi interventi delle minoranze in merito al mancato rispetto dei fondamenti basici della buona convivenza politica, il Sindaco Ferrari e il presidente Luciano Rossi, dinanzi ad una richiesta di sospensione della seduta di soli 5 minuti avanzata dalle minoranze (…che non si nega mai…), hanno addirittura votato CONTRO nonostante alcuni dei loro consiglieri si fossero cortesemente già espressi a favore ( tra questi Fornino, Tamagni e Marini).
Ma le azioni raccontano molto dei loro autori perciò devo credere che la maggioranza sarà soddisfatta dell’operato del presidente del consiglio comunale Luciano Rossi e, dunque, di non avere più soggetti “parlanti e verbalizzanti” in sede di conferenza dei capigruppo…così se la cantano e la suonano per tutto l’iter.
Nel bene e nel male.
Ieri mattina, però, abbastanza nel male poiché nell’euforia della loro arroganza la maggioranza ha dimenticato che, talvolta, si può avere bisogno di quel gruppo sparuto delle minoranze per avere il numero legale e/o per non sollevare dubbi sulla bontà della convocazione del C.C..
A tal proposito devo sottolineare che la sottoscritta (come probabilmente gli altri gruppi di minoranza) pur consapevole dell’irritualità della convocazione odierna, non aveva alcuna intenzione di mettere in difficoltà l’amministrazione Ferrari sotto questo profilo.
Per lo meno non sino a quando il presidente Rossi ha espressamente manifestato e ribadito la volontà di negare i ben pochi diritti/poteri che le minoranze esprimono in sede di conferenza dei capigruppo: qui la superbia del presidente del C.C. Rossi, il cui comportamento era ben lungi dall’essere super partes, si è espressa in tutta la sua “trasparenza” e senza tenere in alcun conto che i consiglieri dell’opposizione si erano presentati alla seduta odierna nella consapevolezza che detta seduta consiliare, formalmente convocata per le h 16.30 di oggi (con atto notificato a mezzo pec ai consiglieri il 23 novembre u.s.), era stata, poi, irritualmente anticipata alle h. 9.oo dello stesso giorno con comunicazione del successivo 27 novembre, e ciò in evidente dispregio della vigente normativa.
In pratica il numero legale della seduta di questa mattina era garantito dalle minoranze (…anche ingrati…).
Dalle ragioni suesposte la decisione di abbandonare la seduta.
Luisa Brandi (gruppo cons. di minoranza “Luisa Brandi”)