L’articolo PORTOFERRAIO: ELIMINATI DIECI POSTI AUTO GRATUITI NELLA ZONA 2 del 18 Dicembre scorso offre l’occasione all’Amministrazione Comunale di Portoferraio di presentare e descrivere i lavori in corso di realizzazione presso la Porta a Terra, lungo la discesa di Via Pietro Senno, che, a rigor di logica, non andrebbero considerati come a sè stanti, ma nell’ambito di un più ampio progetto di riqualificazione dei percorsi urbani a vantaggio della mobilità pedonale.
Lo stato attuale dei lavori non consente di evincere l’opera definitiva, mancando ancora degli elementi essenziali. In particolare l’intervento prevede la realizzazione di un marciapiede lungo le antiche mura e, di fronte al tunnel carrabile, un attraversamento pedonale rialzato, illuminato e evidenziato con apposite luci di segnalazione. La nuova infrastruttura sarà dotata, una volta completata, delle necessarie facilitazioni per il transito di passeggini e carrozzine per disabili.
L’obiettivo è garantire, con interventi non invasivi e in armonia con il contesto architettonico, la realizzazione di un percorso pedonale in sicurezza dall’area portuale fino al centro storico, che, nel tratto in questione, presentava dei margini di miglioramento. Pur essendo già presente un marciapiede nella parte destra della discesa di Via Pietro Senno, infatti, è sembrato opportuno intervenire per dare continuità al percorso pedonale di Via Guerrazzi, inserendo un nuovo marciapiede, un attraversamento pedonale meglio definito e più sicuro e un tracciato più chiaro verso le scalette di Via Vittorio Emanuele.
Come spesso succede, interventi del genere rischiano di non accontentare cittadini con altre esigenze, come è accaduto in questo caso vista la perdita di alcuni stalli di parcheggio. Tuttavia, a fronte del sacrificio di solo 5 posti auto, si ritiene di aver offerto un beneficio ai pedoni, una categoria che anche il Codice della Strada (Disposizioni Generali, Art. 3) definisce “utente debole”.
Inoltre, non si trascuri il vantaggio che simili interventi possono offrire in termini di vivibilità della città e anche di attrattività per turisti, i quali, andando a piedi,
possono apprezzare al meglio l’inestimabile valore storico-culturale di Portoferraio.
Anche per questo motivo, si raccomanda di non considerare i lavori della Porta a Terra come avulsi dalla progettualità a lungo termine del contesto urbano di Portoferraio, che ha visto negli ultimi anni la realizzazione di numerosi interventi di restauro (si pensi, ad esempio a quelli relativi al Forte Falcone) e la creazione di strumenti di promozione (come ad esempio il sistema multipiattaforma “Cosmopoli”), con l’obiettivo di rendere Portoferraio sempre più una città da vivere e non solo una “città di transito”.
“Dopo queste considerazioni tecniche ed amministrative – ha voluto commentare il vicesindaco e assessore alla viabilità Adalberto Bertucci – sono costretto a farne anche alcune di carattere politico. Come si può ben giudicare chi ha scritto l’articolo citato in premessa è evidentemente un politico prestato al giornalismo, in quanto il tono usato che parla addirittura di ‘invito al suicidio’ per i pedoni va ben oltre il fraintendimento delle motivazioni del progetto, che invece avrebbero potuto essere condivise anche dal redattore, a suo tempo amministratore pubblico ma evidentemente disattento alle vere problematiche che l’attuazione di questo progetto contribuisce invece a risolvere. Fra l’altro, chi ha scritto l’articolo quel tratto di strada, che è stato luogo di vari incidenti che hanno visto coinvolti dei pedoni, lo conosce bene, visto che ci parcheggia abitualmente la macchina. In ogni caso è giusto criticare le scelte amministrative quando si fanno, come ben sa chi non ne ha ricevute (per evidenti motivi) in cinque anni da assessore delegato al traffico.
L’invito comunque – conclude Bertucci - è quello ad abbassare i toni di questa campagna elettorale cominciata anche troppo in anticipo, lasciando che siano i cittadini a giudicare la bontà o meno di certe scelte senza il bisogno di usare enfasi e catastrofismo al posto della obiettività”.