Abbiamo letto in questi giorni i propositi dei sette sindaci elbani per il 2019. È sconcertante apprendere che nei propositi enunciati nessuno abbia speso una parola per sanità e sociale. Nessun impegno neanche in tema di giustizia, come se la chiusura del tribunale fosse già risolta e superata.
Nessun riferimento neanche in tema di continuità territoriale "aeroporto/navi", come se tutto funzionasse alla perfezione. Preoccupante inoltre il fatto che non ci sia alcun passaggio in tema di lavoro. È come se gli 8mila disoccupati non esistessero neanche: fantasmi.
Si nota in particolare la mancanza di volontà nel cercare di creare un piano di sviluppo economico e sociale territoriale che dia prospettiva alla nostra Isola e ai suoi cittadini.
Non si vede neanche una forte posizione politica territoriale a sostegno del prolungamento della 398 fino al porto di Piombino, come se esistesse la possibilità di poter scegliere da dove partire o dove arrivare. Da parte delle amministrazioni servirebbe invece un concreto impegno per favorire l’uscita da un turismo stagionale al fine di far vivere l’isola tutti i 365 giorni dell’anno e non pochi week-end: un turismo di qualità basato su lavoro di qualità e sul pieno rispetto dei diritti e della professionalità dei lavoratori.
Ormai la risoluzione di alcuni problemi non è più rinviabile: è in ballo il futuro dei servizi e delle giovani generazioni. Servono seriamente risposte concrete, anche a tutela delle generazioni più anziane.
Il fatto grave è che per dare risposte ad un intero territorio in tema di servizi pubblici essenziali si stiano facendo passare tempi biblici: nel mondo di oggi in cui tutto gira alla velocitá della luce quest’incredibile inerzia è inconcepibile e ingiustificabile.
Il tema dei collegamenti, della sanità e del futuro del tribunale sono dunque per la Cgil questioni cruciali. Fondamentale resta ovviamente anche il tema dell’occupazione, tema legato alle questioni menzionate in maniera sia diretta che indiretta.
I cittadini dell’isola hanno diritto a ricevere risposte. Agli elbani deve esser riconosciuta pari dignità e pari livelli di prestazioni rispetto a chi vive in continente.
Per tutti questi motivi porteremo avanti le nostre rivendicazioni, e lo faremo insieme a tutti coloro che le condividono.
Non possiamo perciò fare altro che portare avanti le nostre idee presentate nel corso dell’assemblea pubblica svoltasi lo scorso 14 dicembre alla De Laugier e lavorare ancor più concretamente per arrivare alla manifestazione che abbiamo annunciato.
Manuel Anselmi, coordinatore Cgil arcipelago livornese
Monica Cavallini, segreteria generale Cgil provincia di Livorno