In una recente intervista, il Sindaco di Portoferraio Mario Ferrari (socio unico della Società partecipata Cosimo dè Medici), ha annunciato la convocazione per il giorno 15 gennaio dell'Assemblea societaria con all'OdG le dimissioni del Consiglio di Amministrazione (composto dal Presidente Vittorio Campidoglio e dai consiglieri Carlo Burchielli e Monica Lottini) e conseguente nomina del nuovo Presidente, un commercialista piombinese, secondo notizie di stampa.
Primo groviglio da dipanare l'esistenza formale di tale convocazione, essendo che di norma le Assemblee le convoca il Presidente della Società (anche su richiesta dei Soci) e che per il giorno 15 nessuna lettera risulta partita da Calata Mazzini 37, sede della Cosimo.
Seconda intricata questione le dimissioni del CdA quale punto all'Ordine del Giorno, argomento superato secondo Campidoglio e i consiglieri, in quanto da loro stessi sarebbe stata verbalizzata in una precedente Assemblea la natura 'politica' di quel gesto (una protesta legata a polemiche sulla raccolta dei rifiuti dalla barche in darsena, ndr), con rientro 'de facto' delle dimissioni; agli antipodi la valutazione del Sindaco, che considera tuttora sul tavolo le dimissioni che intende accettare.
Al di là delle schermaglie formali, pare evidente la natura tutta politica dello scontro, del quale però ai comuni mortali sfuggono le ragioni, essendo che è lo stesso Sindaco a dichiarare ad ogni piè sospinto quanto bene abbia operato la Società Cosimo dè Medici.
Da capire anche quanto, a 5 mesi dal voto amministrativo di Portoferraio, la decisione di far fuori i vertici di di una Società che ha ”svolto un buon lavoro", sia condivisa dal resto della Giunta e della maggioranza consiliare.
Non è ovviamente in discussione- neanche per il rimuovendo CdA- la legittimità del Comune di nominare chi ritenga idoneo alla testa della Cosimo; ciò che chiedono gli attuali membri del CdA è la trasparenza di queste decisioni, che le motivazioni alla base dell'avvicendamento vengano dichiarate di fronte alla città ed ai dipendenti, magari con una seduta pubblica dell' Assemblea, così come avviene per i Consigli Comunali.
E in effetti i numeri, a partire dai bilanci e dagli utili di esercizio, il visibile impegno per affrontare i cento problemi di qualificazione della città, l'aver messo mano alla formazione del personale, rendono difficile individuare le ragioni di una scelta che, anche dal punto di vista politico, appare a qualcuno autolesionista.
Info Point alla Gattaia, accoglienza croceristica, area sosta delle Ghiaie e recupero degli spazi coperti, manutenzione prevalentemente in economia di impianti sportivi e siti culturali con biglietto cumulativo, ampliamento dell' utilizzo palestre per tutte le scuole, formazione del personale, salvaguardia integrità del Forte Falcone con la rimozione delle alberature che spaccavano i bastioni, sono ricordati a mò d'esempio dell'impegno profuso, un impegno che si è tradotto in un segno positivo nei bilanci: +2,5 la darsena e + 30% i siti culturali. Tutto questo sullo sfondo di un credito storico di circa 500 mila euro vantato dalla Società nei confronti del Comune (Società che resta di fatto sempre una sorta di ufficio staccato del Municipio, ancorchè dotato di autonomia giuridica e finanziaria, non a caso definita 'in house').
CR