Solo dopo avere scritto il pezzo sulle province ho appreso che Enrico Rossi sulla base dell’area vasta prevista dalla legge Delrio ha ipotizzato la istituzione in Toscana –mi pare- di sole tre province.
L’area vasta come ho annotato criticamente più volte è quanto di più vago e indefinito si possa accreditare sul piano istituzionale. Difficile dimenticare che le dimensioni –vedi i piccoli comuni- considerate come condizione che sarebbe alla base della loro inefficacia è una balla, visto quanti sono i piccoli comuni in molti paesi europei che nessuno pensa di aggregare forzatamente tra tante polemiche come accade da noi.
Insomma la dimensione non può essere per le istituzioni il solo criterio e neppure il principale per definirne ruoli e competenze. Ed è su queste e di queste che bisogna discutere avendo ben presente che si tratta innanzitutto di stabilire un corretto rapporto tra province e comuni. Un rapporto a cui non giova naturalmente il centralismo regionale che anche in Toscana ha visto trasferire a Firenze pratiche locali che tali dovrebbero restare.
Ecco perché dopo gli svarioni referendari e non solo, sarebbe il caso quando si fanno circolare ipotesi e proposte di metterle finalmente al centro di un dibattito che coinvolga con le istituzioni –ora spesso affaccendate in tutt’altre faccende- tutti coloro interessati al loro buon funzionamento.
Renzo Moschini