Una lettera inviata dal Dr.Gabriele Cané al Corriere elbano, ha offerto alla Fondazione isola d’Elba l’occasione per tornare sul tema, da molti, troppi anni dibattuto, della destagionalizzazione. “Non bastano gli interventi sulla stampa e le autorevoli opinioni espresse……”, a giudizio della Fondazione, che rivolge anche un appello alla “società elbana” affinché passi “prima o poi dalle parole ai fatti, pianificando un progetto complessivo pluriennale…..” che ci consenta di sfruttare al meglio tutte le potenzialità che abbiamo per godere di un turismo non più limitato a pochi mesi.
Ma chi rappresenta quella società, vale a dire le Amministrazioni comunali e l’Ente Parco, le Associazioni di categoria, le Organizzazioni sindacali e tutto il variegato arcipelago di Società o Associazioni che si occupano di ambiente, cultura, enogastronomia, sport, attività di svago ecc… si sono mai confrontate per cominciare a lavorare su quel progetto? Mi sembra proprio di no.
Chi dovrebbe prendere l’iniziativa per promuovere quel confronto?
E’ vero quello che dice la Fondazione, la frammentazione del territorio elbano in 7 “parrocchie comunali” assolutamente non ci aiuta, ma abbiamo pure una Gestione associata dei Comuni per le politiche turistiche che, per quanto litigiosa quando si tratta di dividere la ghiotta torta offerta dalla tassa di sbarco, dovrebbe almeno esprimere la ferma volontà di passare “dalle parole ai fatti”.
Mi chiedo, però, se le Istituzioni, le rappresentanze delle categorie economiche e dei lavoratori e tutti quei Soggetti che si occupano di attività che possono costituire elementi di attrazione e di valorizzazione del territorio, non riescono ad incontrarsi e a progettare alcunché, non potrebbe essere proprio la Fondazione, nata per favorire lo sviluppo economico, sociale e culturale dell’isola, a tentare di elaborare una proposta progettuale? A lanciare, dunque, un sasso nello stagno di una società elbana che appare, vorrei tanto sbagliarmi, ancora molto “distratta”. Tra chi ha aderito alla Fondazione ci sono anche Imprenditori che dovrebbero guardare con molto favore ad una efficace strategia di incentivazione del turismo oltre la stagione balneare.
Se questo per la Fondazione non è possibile, allora anche i suoi interventi, insieme a quelli del Dr. Canè e di molti altri, serviranno solo ad arricchire l’archivio delle “autorevoli opinioni”. Magra consolazione!
Giovanni Fratini