E’ ormai ben noto che l’enorme quantità di materie plastiche non biodegradabili utilizzate nel mondo, nelle più svariate forme, costituiscono una minaccia per l’ambiente.
La loro non degradabilità fa sì che permangono a lungo negli ambienti marini dove, frammentandosi in parti sempre più piccole, entrano nella catena alimentare provocando seri danni a tutte le specie ittiche. Inoltre le parti plastiche inquinano comunemente e deturpano in quantità più o meno grandi tutti i litorali italiani, incluso le nostre bellissime spiagge. Questo è un fenomeno su cui la comunità scientifica è ampiamente concorde, tanto che l’Unione Europea ha emesso una direttiva per mettere al bando o limitare gli usi di alcune materie plastiche entro il 2021.
Deve quindi essere accolta molto positivamente l’iniziativa dei comuni elbani che hanno deciso di intervenire con delibere comunali che limitino l’utilizzo delle plastiche monouso sul loro territorio comunale. Siamo su un’isola che vive di turismo, di circa 223 kmq di superficie e ben 147 km di spiagge e scogliere che costituiscono il maggior suo capitale.
Un accordo collettivo fra comuni su questo argomento che valga per tutta l’isola nella sua interezza potrà poi essere comunicato alla stampa impostando una campagna promozionale mirata: l’Isola d’Elba ha deciso di essere “Plastic Free” e innalza la bandiera della lotta all’uso eccessivo della plastica.
Ma all’Elba questo semplice ma grande balzo ambientale fatica a realizzarsi. Si evidenzia ancora quanto la divisione amministrativa in 7 comuni abbia capacità di ostacolare anche le semplici azioni tese alla salvaguardia dell’ambiente, come la lotta alla plastica, sulla cui utilità non possono sussistere opinioni discordi nell’ interesse della Comunità Elbana.
Come Fondazione auspichiamo che tutti i comuni aderiscano rapidamente all’iniziativa e l’Elba intera possa vantarsi presto della qualifica di “territorio Plastic Free”. La Fondazione ove fosse richiesto è disponibile a collaborare per facilitare un accordo comune.
Fondazione Isola d’Elba Onlus