Il comune di Portoferraio ha celebrato, durante la messa che si è svolta domenica 10 febbraio 2019 alle 11 in Duomo di fronte alle autorità militari e alle associazioni d’Arma, il Giorno del ricordo , la solennità civile nazionale celebrata il 10 febbraio di ogni anno ed istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92 per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra, e della più complessa vicenda del confine orientale.
“Una ricorrenza divenuta tale solo da pochi, troppo pochi anni – ha ricordato nel suo discorso il sindaco di Portoferraio Mario Ferrari - fu proprio il 10 febbraio del 1947 che fu firmata l'annessione dell'Istria della Dalmazia e di Fiume al governo comunista Jugoslavo. L’Italia da qual giorno pagò i debiti di guerra con la pelle dei suoi compatrioti, che subito dopo vennero perseguitati, torturati, stuprati, derubati e infoibati. L'unica loro colpa fu quella di essere Italiani. E' purtroppo inverosimile come l'Italia per quasi 60 anni abbia fatto finta di dimenticare i crimini subiti dai nostri fratelli di Istria, Fiume e Dalmazia. Ed e' vergognoso che quella storia sia stata taciuta e omessa dai libri di scuola e dagli organi di informazione, così come da una certa parte della sinistra dello schieramento politico ci sia stata una tendenza a minimizzare e a dimenticare”.
“Non sta a noi comunque - ha aggiunto il sindaco - ricordare le colpe della politica e dell’opinione pubblica italiana. Il nostro dovere è ricordare nella maniera più
appropriata tutte le pagine più importanti della nostra storia. A farlo, anche oggi come sempre, ci aiuta la presenza delle Forze dell’Ordine, che con la loro attività
quotidiana rassicurano la vita di ognuno di noi tenendo lontani soprusi e violenze d’ogni genere, e delle Associazioni d’Arma, che con la propria orgogliosa
rappresentanza sono memoria vivente del nostro orgoglio nazionale e del sacrificio fatto da tanti italiani per difendere la propria Patria. A loro - ha concluso Mario
Ferrari – va la nostra riconoscenza”.