Tra i commenti alle primarie trovo singolare quello di Raimondo Pistoia (Tirreno 9 maggio) in cui assicura che il cambiamento non ci sarà, ma solo un ritorno al passato. E te credevi… Meno male che nella stessa pagina un articolo di Emanuele Rossi sul regionalismo differenziato ci fornisce un efficace stimolo per mettere subito alla prova un risultato politico in grado di avviare subito il cambiamento di cui c’è bisogno e che oggi è possibile. Quello istituzionale lo è per un governo del territorio oggi indispensabile in grado di assicurare un adeguato coinvolgimento di stato, regioni ed enti locali in leale collaborazione.
So bene che il regionalismo di cui si sta discutendo presenta anche rischi già denunciati da più parti. Ma noi non possiamo dimenticarci che con il referendum si volevano ‘punire’ le regioni, premiare il ritorno di un rafforzato centralismo rivelatosi già clamorosamente fallimentare. Oggi abbiamo regioni con minori ruoli legislativi e maggiori compiti amministrativi; sono finiti da Pisa a Firenze anche cose che più locali non potrebbero essere. Se lo stato non può e non deve rinunciare ad un ruolo nazionale men che mai regioni, province oggi malridotte e comuni spesso ai margini di un effettivo ed efficace governo del territorio, possono restare in questa condizione. Con Zingaretti il Pd può tornare su quella strada del cambiamento che da tempo abbiamo perso. E’ futuro che ci aspetta non il passato anche a Pisa e in Toscana.
Renzo Moschini