Il Sindaco Peria, ieri 19 aprile, apre la polemica sulla sanità dichiarando che non si può trattare una questione così seria schierandosi politicamente:
Leggo sulla stampa che i sindaci ieri sarebbero stati ai ferri corti sui rinnovi degli incarichi, in particolare per la questione del responsabile di zona della USL. Personalmente sono stato e continuo a sentirmi ai ferri corti con alcuni dei colleghi di centrodestra non per questo, ma per la vergognosa strumentalizzazione politica che ne è stata fatta.
La strumentalizzazione comincia martedì, quando, nel primo pomeriggio, vengo contattato da una giornalista, la quale mi chiede il mio punto di vista su una dichiarazione del Presidente Segnini, che avrebbe annunciato le sue dimissioni, insieme a quelle di altri colleghi, nel caso in cui non fosse stato sostituito l’attuale responsabile di zona Massimo Scelza. Peccato che il Presidente Segnini avesse presentato il giorno prima le sue dimissioni per presunti contrasti in seno alla conferenza e quindi fossimo in presenza dell’unico caso al mondo di dimissioni minacciate dopo averle già presentate.
Il giorno dopo, in conferenza dei sindaci, il collega Ciumei chiede di non discutere le dimissioni del presidente (poste al primo punto dell’ordine del giorno) se non dopo la discussione sul responsabile di zona. La mossa è chiara: la sanità elbana non funziona? E’ colpa del responsabile di zona. La Conferenza non ne ratifica il dimissionamento? Si dimetta il Presidente e si attacchi la direzione generale, serva della regione rossa, il Peria, che prende ordini da Firenze, il Presidente Rossi e l’assessore Scaramuccia, che ci cancellano i servizi.
C’è una domanda di fondo, che galleggiava ieri e che rimane oggi: che c’entra tutto questo con la sanità, con una questione così sensibile che, proprio per la sua natura, non è né di destra né di sinistra? Si capisce la campagna elettorale, si capisce il bisogno politico di qualcuno di fare confusione, ma è giusto giocare sulla pelle dei cittadini in questo modo?
L’utilità di trovare un caprio espiatorio nelle questioni complesse è diffusa da almeno oltre duemila anni, ma se si vuole fare un minimo di chiarezza e capire le ragioni vere della crisi della sanità elbana, al di là dei tagli governativi e –di riflesso- regionali, bisogna essere un po’ più onesti.
La prima verità che bisogna affermare è che la Conferenza dei Sindaci da tempo non riesce più a fare il suo mestiere. L’ultimo Progetto Elba degno di questo nome è del 2007. Per far capire cosa intendo, con quei fondi abbiamo finanziato l’assistenza domiciliare alle persone non autosufficienti, la nuova dialisi, la riabilitazione ambulatoriale, le attività distrettuali, l’emergenza urgenza. Nel 2008 si è attuato un trascinamento dei progetti predisposti negli anni precedenti. Nel 2009, 2010, 2011 col Progetto Elba si è semplicemente ratificato a consuntivo il lavoro effettuato dall’azienda. E’ difficile poi lamentarsi che i fondi passino da 1.503.000,00 euro a meno di 500.000.
Ad aprile del 2009, prima di lasciare l’incarico di Presidente della Conferenza dei Sindaci, consegnai al mio successore un progetto aggiuntivo, del valore di oltre 1.200.000,00 euro, che oltre a definire una strategia di supporto all’oncologia, insediava uno stabile rapporto fra l’Ospedale di Portoferraio e l’Università di Pisa. Il progetto, che vide la collaborazione del Preside della Facoltà di Medicina, Prof. Murri, fu voluto dalla Conferenza dei Sindaci e dall’allora assessore Rossi. Esso, consegnato ad inizio estate 2009, è stato portato all’approvazione, con diverse modifiche, molti mesi dopo, quando ormai le risorse non c’erano più.
Da tre anni la Conferenza di Sindaci ha progressivamente indebolito il suo ruolo, perdendo la sua capacità di incidere con forza sulla programmazione e venendo in questi ultimi tempi di fatto messa sotto tutela dai comitati. Personalmente credo che sia una ricchezza della democrazia quando i cittadini si interessano di una questione, quando si fanno parte attiva ed operante ed è nostro compito attivare un dialogo continuo e costruttivo. Ma ognuno ha il suo ruolo e le istituzioni non possono arretrare rispetto al proprio, né permettere che altri lo svolgano.
Altra parte della questione è l’Azienda. Sicuramente essa ha fatto il suo mestiere, ma applicando troppo spesso regole generali, talvolta quasi ragionieristiche, ad un caso particolarissimo come è quello della sanità insulare. Solo in questi ultimi tempi, per le nostre battaglie, per la gente che le ha sostenute ed anche per volontà dell’Assessore Regionale si è capito che i nostri bisogni ed i nostri problemi sono diversi da quelli di tutti i cittadini della Toscana. I nove ortopedici che stanno partecipando al concorso per l’Elba, la ormai prossima apertura dell’ospedale di comunità, il rafforzamento dell’emergenza urgenza e di medicina, sono il segnale che qualcosa sta cambiando, ma se tutto questo non verrà trasformato in un vero e proprio piano attuativo locale dalla Conferenza dei Sindaci e dall’Azienda, che dia orientamenti ed indirizzi stabili saremo come un vascello in un mare in tempesta, oggi non ci rovesciamo con l’onda, ma domani il vento ci strappa le vele.
In tal senso da mesi c’è un progetto, predisposto dall’Azienda. Questo progetto, gestito nel confronto col Ministero solo da una parte dei sindaci (io non ero tra loro perché non informato ed invitato), è un buon progetto. Lo si può integrare e migliorare e può diventare il nostro piano strategico locale. Perché da mesi dorme nei cassetti? Perché non se ne parla? Perché non si parla delle cifre milionarie che ormai mancano sul sociale e che ci costringeranno a breve a tagliare i servizi? Perché la zona Elba invita tutti i sindaci alla presentazione del profilo di salute, strumento fondamentale per la programmazione sociale e sanitaria del territorio ed il Presidente non ci convoca?
La sanità è una brutta bestia. Se ci si porta dentro la politica, se si rompe il rapporto fra istituzioni locali ed Azienda, se si vuole usare la sanità come una clava per colpire politicamente, si producono gravi danni, prima di tutto ai cittadini.
Su queste questioni mi sento davvero ai ferri corti, perché da sindaco e da elbano, se non la si smette e si cambia passo, non vedo futuro per questo territorio.
ROBERTO PERIA
Ribatte Segnini perplesso dalle dichiarazioni del Sindaco Portoferraiese:
Leggo sulla stampa un duro attacco del Sindaco Peria nei miei confronti per l'attività da me svolta nel ruolo di Presidente della Conferenza dei Sindaci.
Si tratta di un intervento a dir poco inatteso in quanto il giorno precedente, alla presenza dei colleghi e dell'Azienda Usl, nella valutazione se accettare o meno le mie dimissioni da tale ruolo, lo stesso Peria aveva espresso considerazioni estremamente positive sia sotto il profilo personale che in ordine a quanto da me attuato nella conduzione della Conferenza medesima. Tant'è che alla fine mi richiedeva espressamente di soprassedere e continuare.
Probabilmente la notte fa riflettere e le riflessioni portano in direzioni opposte a quelle del giorno precedente.
Non vorrei dover pensare che mentre si asserisce che “la sanità non è ne di destra ne di sinistra”, come dire che non risente di aspetti politici, l'attuale intervento abbia solo tale valore.
Ma scendendo nel concreto delle motivazioni che sostengono il brutto giudizio espresso nei miei confronti, devo preliminarmente rilevare che il Sindaco Peria ha purtroppo una memoria molto corta, che non gli consente di ricordare il contenuto dei singoli verbali dell'attività svolta nella Conferenza,e tantomeno i numerosi documenti da me redatti tutti condivisi con i membri della Conferenza.
Ma per fortuna i verbali sono tutti raccolti presso la USL,ed io ho copia dei documenti da me redatti che sono a sua disposizione se non ne ha trattenuto un esemplare.
Se il Sindaco Peria si farà carico di rileggere quanto riportato nei verbali e nei documenti potrà rilevare:
quante volte è stato affrontato il problema dei “Progetti Elba”e le valutazioni che ha avuto da parte della Conferenza
il percorso che ha avuto il “suo” progetto attuato in raccordo con l'Università di Pisa. Quanto è rimasto fermo sotto la sua gestione e quali sono state le motivazioni delle “rettifiche” apportate e i così detti tempi perduti
quante volte è stato sottoposto alla Conferenza il problema del “sociale” e leggere i documenti e le lettere scritte dal Presidente e le ripetute preoccupazioni espresse
quale è stato il percorso svolto con l'Azienda, la Regione Toscana, il Ministero della Salute congiuntamente all'Anspi alla ricerca di finanziamenti per la Sanità della Zona Elba
cosa è stato convenuto in sede di presentazione del “Progetto sanitario” redatto dall'Azienda a valenza di PAL per la zona Elba, sul quale veniva rilevata la necessità di svolgere una azione comune per una sua complessiva valutazione. Non mi risulterebbe di aver ricevuto alcun apporto dal Sindaco Peria
Inoltre il Sindaco Peria dimentica che i lavori della Conferenza hanno scontato sempre l'unanimità dei consensi e nessuno dei partecipanti ha mai espresso voto contrario.
Ricordo anche allo stesso Sindaco che non si è mai verificato che argomenti proposti da qualsiasi componente la Conferenza non siano stati oggetto di discussione da parte della Conferenza medesima. Da questo ne discende che se Peria fosse stato portatore di iniziative diverse, non percepite dal Presidente, le stesse avrebbero avuto la necessaria attenzione.
Per concludere in merito al “Profilo di salute” mi risulta che solo il Sindaco del Comune di Campo nell'Elba e quello di Rio Elba, fra tutti i Sindaci Elbani, hanno dato la propria disponibilità alla proposta dell'Azienda di una presentazione pubblica del documento.
Non riesco a capire pertanto a cosa si riferisca il Sindaco Peria.
Non vorrei che il Segnini attraverso la sua strumentalizzazione politica diventasse il capro espiatorio delle attuali problematiche della sanità elbana.
VANNO SEGNINI
Continua la polemica con una nuova dichiarazione di Peria:
Nel mio recente intervento sullo stato della sanità elbana non ho fatto alcun attacco al Presidente della Conferenza dei Sindaci Segnini. Con il mio metro e novantasei ed i miei 115 Kg. credo di essere sufficientemente visibile quando, insieme a lui ed ai colleghi, partecipo e dò il mio contributo alle sedute. E’ chiaro quindi che mi ritengo parte attiva di tutto quello che va ed altrettanto di quello che non va. Invito pertanto il Presidente ad essere più riflessivo e meno permaloso. D’altro canto le cose che ho scritto sono grosso modo quelle che gli ho detto in conferenza dei sindaci, risparmiandone alcune per il senso che ho dei limiti.
Che il tema del Progetto Elba sia stato affrontato molte volte in una sterile contrapposizione con L’Azienda è vero, ma che se ne sia elaborato di fatto uno negli ultimi tre anni non è assolutamente vero. Evidentemente le ragioni della protesta dominavano sulla capacità di costruire tutti insieme qualcosa. Ed è proprio questo uno dei punti centrali su cui bisogna farla finita. Protestare va bene, ma non sempre: ogni tanto bisogna provare anche a costruire, confrontandosi con gli altri e cercando intese possibili.
Sul progetto con l’Università di Pisa, mi è stato trasferito in posta elettronica dall’allora responsabile di zona Trifoglio nella primavera 2009, all’inizio della campagna elettorale. Né a me né all’azienda è sembrato corretto presentarlo in quel momento. Insediatosi il Presidente Segnini poco tempo dopo gliel’ho immediatamente consegnato (se ricordo bene a luglio 2009). Il progetto è stato approvato dalla Conferenza dei sindaci, dopo i miei solleciti, molti mesi dopo, quando ormai non c’erano più risorse.
La questione del sociale, che diventerà drammatica nei prossimi mesi, non è mai stata affrontata seriamente dalla conferenza, contrariamente a quanto dice il Presidente. Così almeno risulta a sindaco e vice-sindaco con delega al sociale del comune di Portoferraio.
Niente sanno gli stessi del percorso svolto con l’azienda, la Regione Toscana, il Ministero della Salute, congiuntamente all’ANSPI. Il percorso, molto campese-marcianese, non ci ha visti minimamente coinvolti, fino a quando abbiamo ricevuto in posta elettronica dall’azienda il progetto, con la scritta RISERVATO. D’altronde quando la sanità è riservata, sono cose che succedono…….Su questo progetto, peraltro, il Presidente dice di non aver ricevuto alcun contributo da parte mia. Confermo che non lo ha avuto e non lo avrà fino a quando non lo porterà alla discussione, di merito ed approfondita, in Conferenza dei Sindaci. La mia idea, infatti, è che la Conferenza è un luogo istituzionale collettivo, dove ci si confronta e si assumono decisioni unitarie, non dove si fa una sommatoria dei lavori individuali fatti da ciascuno.
Se, infine, per convocare la Conferenza sul profilo di salute ha bisogno di una nota scritta, gli dico pubblicamente che può convocarla quando vuole.
Precisato quanto segue, ribadisco in toto ovviamente, tutto quanto da me asserito nel precedente intervento, sempre con quello spirito costruttivo di franchezza, di chiarezza e di trasparenza che lo ha ispirato.
ROBERTO PERIA
Interviene anche il Presidente provinciale dell'UDC, capogruppo di minoranza nel Consiglio Comunale di Portoferraio, Roberto Marini:
L’articolo sulla sanità del Sindaco Peria di ieri ha veramente dell’incredibile. Dopo 8 anni di governo del paese capoluogo dell’Elba e sede dell’Ospedale, di cui 5 anni passati a fare il Presidente della Conferenza dei Sindaci, fa un articolo dove si esalta il suo operato, quello dell’Azienda, della Regione e del PD, gridando, però, a gran voce che la sanità non ha colore politico.
Il tutto, come sempre, ha dell’assurdo. Forse è il caso di ricordargli che dal momento in cui è stato Presidente della Conferenza dei Sindaci il Progetto Elba si è snaturato a tal punto da servire solo a pagare le incentivazioni del personale e le attività che in altre zone venivano garantite direttamente con i bilanci dell’Azienda USL. Forse è il caso di ricordargli anche che è proprio con la sua nomina a sindaco che inizia lo smantellamento del nostro ospedale; smantellamento che è stato reso possibile proprio grazie all’allineamento politico e contro il quale nessuna denuncia pubblica, fatta dal sottoscritto, è servita. Si vada a rivedere tutti gli scontri avuti dal 2004-2005 in poi sulla sanità e sul progetto Elba; quante volte è stato criticato per la mancanza di programmazione, perché niente di aggiuntivo veniva dato ai cittadini elbani con il finanziamento regionale ad hoc; perché si allineava con le proposte organizzative dell’Azienda, vedi ad esempio i dipartimenti, per poi rendersi conto, troppo tardi, che erano dirette solo al ridimensionamento e al risparmio. Lo stesso Rossi, ieri assessore alla sanità ed oggi Presidente della Regione Toscana, al primo consiglio comunale aperto sulla sanità pose l’evidenza proprio sull’incapacità di programmare.
Per giustificare lo stato attuale della sanità è inutile a questo punto scrivere articoli che hanno più il sapore di sterili proclami politici, i cittadini si aspettano dei risultati tangibili. Basta parole.
ROBERTO MARINI