Sono on-line sul sito del Comune di Capoliveri i documenti che attestano tutta la verità sulla posizione del Comune riguardo al dissalatore e che possono essere scaricati al seguente link
http://www.comune.capoliveri.li.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1517%3Ala-verita-sul-dissalatore&catid=2%3Aultime-news&Itemid=14&lang=it
La notizia falsa è che il Comune di Capoliveri sia o sia stato a favore della realizzazione del dissalatore nella piana di Mola.
I documenti allegati al link lo dimostrano.
Il primo è un Accordo di Programma del 2011 tra i comuni dell’Elba e della Val di Cornia (documento n.1) sottoscritto e/o condiviso da tutti i sindaci, escluso il Sindaco di Capoliveri che si riservava di firmarlo in una data successiva. Naturalmente il documento non è stato mai più sottoscritto.
Il secondo è una relazione sullo stato di attuazione dell’Accordo di Programma del 2011 tra i comuni dell’Elba e della Val di Cornia (documento n.2) in cui viene riportato il contenuto di una riunione svoltasi a Portoferraio in data 19.02.2015 in cui veniva la situazione a quel momento. Vi viene testualmente riportato: “Il responsabile dell’Accordo di Programma concludeva il verbale dell’incontro come segue: a) si invita il Sindaco di Portoferraio a contattare nuovamente il Sindaco di Capoliveri per cercare di sbloccare la realizzazione delle opere dell’impianto di dissalazione, come anche l’installazione dell’addolcitore”. Quindi tutt’altro che un’accondiscendenza da parte del Sindaco di Capoliveri verso AIT.
Il terzo si riferisce al Parere espresso dal Comune e riguardante la Conferenza dei Servizi del 26/07/2017 (documento n.3) in cui si contesta la localizzazione nella Piana di Mola, la forma architettonica, l’altezza dell’edificio rispetto allo skyline del centro del paese di Capoliveri, l’impatto paesaggistico e il potenziale impatto acustico per cui si prescriveva almeno un parziale interramento dello stesso. Contestualmente si contestava tutto l’impianto relativo alla vasca da realizzarsi sulla spiaggia di Lido e si evidenziavano i danni per la balneazione e per l’arenile derivanti dallo scavo per il posizionamento della condotta a mare nonché per i danni causati con la reimmissione di acqua marina prima e dopo per l’estrazione e lo scarico a ciclo ultimato.
Un parere chiaramente negativo su tutti i fronti.