Un consiglio comunale di fine mandato dal sapore quasi farsesco dove la minoranza ha quasi raddoppiato i suoi componenti e la maggioranza, ridotta ai minimi termini, si è vista obbligata ad accettare a denti stretti bocconi indigesti come determine illegittime e delibere consiliari piene di errori ed omissioni.
Una maggioranza inesistente salvata in extremis dall’ex presidente del consiglio, Luciano Rossi, che dopo aver già lasciato l’aula consiliare con gli altri esponenti delle minoranze è stato improvvisamente “costretto da un irresistibile senso di responsabilità” a fare marcia indietro per impedire lo scioglimento del consiglio.
Le numerose defezioni di questi mesi, quasi a volersi smarcare per tempo da una gestione fallimentare durata ben 5 anni, hanno portato la maggioranza a non avere più i numeri necessari nemmeno per poter gestire un consiglio comunale di ordinaria follia.
Ferrari, sempre più solo, ha preannunciato in apertura dei lavori che non ci saranno altri consigli o relazioni di fine mandato. Meglio mantenere un basso profilo poiché divulgare i dati dell’azione di governo di questa Amministrazione, proprio in campagna elettorale, avrebbe potuto ricordare ai cittadini di Portoferraio tutte le promesse non mantenute.
Così martedì 16 aprile dopo un’ennesima provocazione ed una gestione acrobatica del consiglio da parte del Sindaco, le minoranze, tutte, hanno deciso di abbandonare l’aula non sentendosi più garantite nello svolgimento delle loro funzioni.
Ecco allora che in men che non si dica, senza perdere tempo in inutili discussioni (provocate da petulanti e pignoli consiglieri di minoranza) Ferrari & company hanno approvato la svendita di pubblici edifici, come se ce ne fosse stato bisogno con un avanzo di amministrazione di oltre 13 milioni di Euro. Ed hanno approvato lavori pubblici per i prossimi 3 anni ben sapendo che nessuno di questi vedrà la luce nel 2019!
Per i non addetti ai lavori un “tesoretto” di 13 milioni di Euro non è sinonimo di virtuosismo amministrativo ma solo di totale incapacità nel gestire la cosa pubblica. Quasi 4 milioni di Euro (escludendo le somme vincolate) immediatamente disponibili sono rimasti nelle casse del comune per non aver saputo progettare nemmeno una piccola, anzi piccolissima opera pubblica.
Ben 5 milioni su 13 accantonati per coprire probabili debiti inesigibili(!!!!)
A questo si aggiunge l’aumento della TARI per famiglie ed imprese per far fronte a debiti dovuti ad una gestione disinvolta e superficiale dei contenziosi.
Dopo 5 anni Ferrari auspica che la prossima amministrazione faccia tesoro degli errori compiuti in questo mandato e possa finalmente dedicarsi al rilancio economico e culturale della città!!
Un ultimo sguardo d’insieme oggi a questa sgarrupata maggioranza ha fatto emergere ancora una volta personalismi, attriti ed ataviche incomprensioni che porteranno, a breve, gli attuali amministratori a scontrarsi nella imminente campagna elettorale indossando maglie diverse o a correre tutti insieme in una improbabile armata Brancaleone.
Dopo 5 anni ci resta solo una sconfortante delusione, per l’ennesima occasione perduta di un confronto politico serio e costruttivo, dove maggioranza e minoranza discutono (anche animatamente) ma sempre e solo nell’interesse della citta.
Dopo 5 anni la parola torna ai cittadini e il risultato dell’attività dell’amministrazione Ferrari è sotto gli occhi di tutti. A buon intenditor poche parole!!!
PS. Nel consiglio comunale di fine marzo ad una folta rappresentanza di pensionati che reclamava una sede per le loro attività sociali, non è nemmeno stato concesso l’incontro promesso pubblicamente ma si è solo prospettato l’arco di un bando riservato a tutte le associazioni, senza alcuna garanzia che la loro istanza possa essere ascoltata!!
Il gruppo consiliare PD Portoferraio