Volevamo far porre l’attenzione degli elbani su come il processo di istituzione del Comune Unico, sin dall’inizio, sia palesemente viziato da atti di dubbia legittimità.
Dopo il nostro ultimo intervento dei primi di febbraio, il Presidente della Regione Toscana per non permettere alle amministrazioni contrarie di ricorrere nelle sedi opportune è corso ai ripari, modificando addirittura la Legge Regionale sui Referendum all’art. 62 laddove l’attesa dei giorni prima di effettuare un referendum dalla data del Decreto di Indizione sia stata portata a 60 giorni e non più 180, fin qui poco male. Ma Rossi ha fatto di più, ha inserito nella Legge che la modifica riguardasse anche il Decreto di indizione dell’11 gennaio relativo all’isola d’Elba, rendendolo di fatto inoppugnabile. O meglio, le amministrazioni comunali, ovvero i Sindaci, potrebbero ricorrere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri esponendo i fatti unitamente all’iter procedurale con l’ultimo Atto riguardante la volontà manifestata dal Presidente Rossi con la reiterazione dello stesso Decreto e la promulgazione di una Legge – Provvedimento con evidenti dubbi di violazione della Costituzione e della potestà legislativa regionale per la quale sono notoriamente vietate le Leggi Provvedimento, al fine di indurre lo Stato a sollevare un conflitto di attribuzione di fonti alla Corte Costituzionale.
Detto questo, la nostra Associazione non è contraria ai Referendum, permessi come strumento democratico di espressione della volontà dei cittadini. Vogliamo soltanto rendere pubblico e far riflettere i cittadini, su come si voglia costituire un nuovo Ente Unitario commettendo errori su errori addirittura negli atti propedeutici la sua istituzione, evidenziando l’assenza di progetti veri ed oggettivamente comparabili con altre situazioni simili e sbandierando la sola “chimera” dei finanziamenti che arriveranno con la sua istituzione.
Il delegato del Presidente - Giuseppe Costantino