Da qualche giorno la vicenda giuridica attorno al progetto del dissalatore, complessa sia dal punto di vista urbanistico che da quello ambientale, tanto da rendere necessario il parere di uno dei maggiori amministrativisti toscani, è diventata argomento per “apprendisti stregoni”, impegnati a dimostrare che l'amministrazione ha torto.
In altre parole ricette non ne hanno, se non quella di contestare l'amministrazione e finire per difendere chi ci ha trattato come poveri incompetenti senza pensare che, invece, per difendere questo territorio, avremmo messo in campo il lavoro dei nostri tecnici ed esperti del settore che hanno confermato quanto il Comitato per la Difesa di Lido e Mola aveva detto da tempo.
Se proprio vogliamo dare a questa amministrazione delle colpe, l'unica è quella di essersi fidata di altre istituzioni che, invece, hanno bypassato le garanzie ambientali e le competenze urbanistiche di questo ente.
Sono le stesse istituzioni che, per la lista di Montagna, avrebbero fatto regolarmente la comunicazione di inizio lavori e avrebbero avuto un regolare permesso a costruire.
Peccato che l'unica comunicazione pervenuta al Comune di Capoliveri risalga al mese di novembre e abbia avuto il solo scopo di comunicare all’ente che la prima parte di lavori avrebbe interessato gli allacci alla condotta, mancando, per il resto, le risorse per la copertura finanziaria.
Peccato che la Regione Toscana nel provvedimento di esclusione della VIA, abbia dato al comune il compito di verificare il rispetto di alcune prescrizioni prima del rilascio del titolo edilizio, cosa di cui ovviamente non c'è traccia negli atti pervenuti all' amministrazione comunale, come ha fatto certificare il Sindaco dopo un'accurata indagine da parte del Segretario comunale e dei funzionari competenti.
Sgombrato il campo, quindi, dall’attendibilità di tesi che provengono da chi il dissalatore lo vuole a tutti i costi, tesi che fanno solo poco onore ai nostri avversari politici, vale comunque la pena di rivolgere qualche domanda a questi nuovi “guru” della pubblica amministrazione.
Quale altra ricetta avete per fermare il dissalatore?
Forse dovremmo continuare a subire soprusi giuridici e farli subire a chi, a differenza di voi, da anni, si interessa del problema ed ha fatto un lavoro che ha permesso di far aprire gli occhi anche a chi si era inizialmente fidato?
Come vi permettete di strumentalizzare quel lavoro solo per tentare inutilmente di smontarlo ed attaccare l'amministrazione fidandovi di chi ha tutto l'interesse ad avere servi sciocchi e fedeli scudieri?
Il problema è, che a differenza del sindaco Barbetti, nonostante la profonda distanza politica e amministrativa, non avrete mai l'umiltà di ammettere di aver sbagliato.
So già che risposte non ne avrete perché la soluzione del problema sarebbe per voi una sconfitta.
Ma state certi che a vincere sarà il paese.
Andrea Gelsi