“Se fossi stato candidato avrei forse capito certe affermazioni gratuite, visto che in campagna elettorale tutto o quasi è consentito; ma siccome non lo sono, mi trovo costretto mio malgrado a fare delle puntualizzazioni”.
Così il sindaco di Portoferraio, Mario Ferrari, risponde oggi a quanto dichiarato sui blog e sui social media dal consigliere comunale Riccardo Nurra.
“Basta saperlo con chi si ha a che fare, scrive Nurra, e questo – afferma Ferrari – avrebbe dovuto valere anche per me. E’ vero, avrei dovuto saperlo prima che la mia squadra presentava delle criticità nei suoi componenti, e per capirlo fino in fondo ho dovuto sbatterci la testa, dopo essermi fidato di loro. E questo non vale solo per Nurra. Ho delegato, mi sono fidato delle persone a cui ho affidato le varie deleghe. Di Nurra, in particolare, avrei dovuto saperlo prima, vista la coerenza con cui nel 2013 si schierò addirittura con i 5 Stelle dopo essere entrato in consiglio comunale in una lista di centrodestra. Ma ho ritenuto opportuno, per lui come per altri, delegare e concedere fiducia. Secondo lui ho preso decisioni avventate e non condivise, ma pensiamo invece a cosa ha fatto lui quando un postino non meglio identificato gli piazzò nella cassetta delle lettere un documento riservato protetto dalla privacy che mi riguardava personalmente e che avrebbe dovuto rendermi incompatibile con la carica di sindaco, cosa puntualmente smentita dalla Autorità Nazionale Anti Corruzione. Nurra e altri consiglieri comunali progettavano evidentemente di mettermi in minoranza, pensando che io stessi maturando la decisione di ricandidarmi, ma non hanno avuto dapprima il coraggio e poi la forza di farlo. Ed è scorretto – continua Ferrari – parlare di allontanamento di dirigenti comunali, quando lui stesso (che avrebbe per primo voluto farlo ma non ne ha mai avuto il coraggio, limitandosi a sobillatorie lamentele) sa bene che in quel caso si trattò di un provvedimento disciplinare del segretario comunale dell’epoca adottato sulla base di fatti testimoniati da ben tre assessori fra cui il vicesindaco”.
“Non avrei voluto, al termine di questa legislatura travagliata e sfortunata, una campagna elettorale sanguinosa, ed è per questo che ho provato sollievo quando ho deciso di non ricandidarmi. Sono rimasto praticamente da solo, con l’aiuto di pochi, a cercare di portare a termine le questioni istituzionali di fine mandato rimaste in sospeso, visto che altri sono impegnati in campagna elettorale, ma garantisco ai cittadini il mio impegno fino all’ultimo giorno del mio mandato. Mi auguro – conclude il sindaco Ferrari - che i pretendenti al governo della Biscotteria e magari qualche altro ascaro in cerca di gloria e di visibilità non mi costringano ad alzare ulteriormente il coperchio su certe vicende di questi cinque anni, sulle quali sarebbe opportuno stendere un velo pietoso”.