Che per l’ambiente le cose non vadano bene lo sapevamo anche prima delle elezioni europee e amministrative. Dall’abusivismo all’inquinamento a terra, a mare fiumi e laghi. Sotto tiro sono finiti anche territori e paesaggi pregiati tutelati come parchi e aree protette in barba alle leggi vigenti, anzi in sfacciata violazione di norme inattuate da anni che si è cercato persino di stravolgere in parlamento.
Insomma una situazione di cui tutto si può dire tranne tutto sia bloccato e che urga sbloccare. Quello che urge avviare finalmente è una politica, programmi e progetti che mettano uno stop ai disastri e danno non solo ambientali ma anche sociali ed economici. La legge varata il 6 giugno al Senato e passata alla Camera con ha detto Cantone riaffida il fare ad una gestione priva degli indispensabili controlli contro la corruzione.
In Italia non è urgente fare è urgente finalmente fare bene e non a danno del paese e dei cittadini.
Cosa ha impedito al nostro paese di utilizzare le risorse messe a disposizione e non tagliate dall’Unione Europea per progetti ambientali di cui noi siamo stati capaci di impiegare solo il 32%? Ieri al Senato qualcuno ha ricordato che quasi nessun Parco nazionale ha un piano pur previsto dalla legge? Chi lo ha impedito? Gli immigrati? Magistrati al servizio di chi?
Ecco perché non c’è alcun bisogno oggi di un inno e benedizioni a porti, areoporti, strade ed autostrade e chi più ne ha più ne metta.
Di danni ne abbiamo già fatti fin troppi specie all’ambiente che abbiamo in consegna dai nostri figli che noi non possiamo fregare di nuovo.
Renzo Moschini