Ho letto l’intervista rilasciata nei giorni scorsi dal Sindaco e devo dire che l’ho apprezzata.
Per quanto in parte distrutta dai bombardamenti dell’ultima guerra e in ogni epoca deturpata dalla mano dell’uomo, la città di Cosimo, conserva ancora un suo fascino, una sua particolare bellezza. Lo scopriamo guardandola dal Volterraio o dalla Villa romana delle Grotte; dalla Torre di Passanante o dai due forti che la dominano; percorrendo a piedi alcune vie o scalinate pavimentate con pietre rosa fortunatamente non ricoperte dall’asfalto negli anni ‘50/’60. Certo se si vuol far “rinascere Cosmopoli” occorre affrontare con intelligenza, con lungimiranza e con “coraggio” grandi temi, antichi e nuovi. La drastica riduzione del soffocante traffico; la promozione del patrimonio storico; il recupero e le destinazioni da dare ad immobili di valore ricevuti in proprietà dallo Stato: l’Arsenale delle Galeazze e gli edifici della ex Caserma di Finanza; il miglioramento della ricettività del porto anche con la creazione di adeguati servizi a terra e la realizzazione di importanti interventi di riqualificazione ambientale. Questi alcuni dei grandi temi che, se risolti al meglio, cambierebbero il volto della città, ma che richiedono tempi lunghi e soprattutto un notevole lavoro di studio, di progettazione e rilevanti impegni finanziari. Ma nella Portoferraio antica succedono anche cose, si sono consolidate abitudini che non ne esaltano certo l’immagine.
Alcuni esempi. Non ho mai “digerito” gli orari di apertura al pubblico di alcuni siti culturali come la Linguella, i bastioni medicei o il forte Falcone. In estate vorrei vederli aperti, oltre che di giorno, anche la sera. Come non ho mai accettato la loro chiusura da novembre alla Pasqua dell’anno successivo. Si tratta di luoghi che appartengono alla nostra comunità, raccontano la nostra storia, fanno parte integrante del tessuto urbano, non possiamo mantenerli inaccessibili per 5 mesi!
ASA ci ha fatto dono di un meraviglioso box in lamiera lungo la Calata che non sarebbe male sostituirlo con qualcosa di più degno della Darsena. In piena stagione estiva l’Azienda livornese dà inizio a lavori che poi rimangono incompiuti per settimane. Mi riferisco ai cantieri aperti in Via del Falcone o in Via delle Galeazze e a quello iniziato da più di un mese e non ancora chiuso in una delle viuzze caratteristiche di Portoferraio, Via Mozza, con tanto di bottino “en plain air” e inebrianti profumi. Sarebbe bello, inoltre, eliminare lo spettacolo indecoroso di alloggiamenti per i contatori dell’acqua senza sportello o con sportelli vecchi e arrugginiti e che si provvedesse, per tempo ad una più incisiva disinfezione della rete fognaria, in modo da debellare o almeno contenere la presenza estiva di piattole, poco gradita dai residenti e dai turisti.
Si è ormai consolidata l’abitudine di “piazzare” moto in spazi riservati ai pedoni, lungo la Calata, in piazza Cavour tra una fioriera e l’altra, nella piazzetta Ageno, in Via Guerrazzi dove viene spesso ostruito il passaggio pedonale. E che dire delle facciate malconce di edifici privati o di quella dell’ex Arsenale delle galeazze ; degli alberi che da anni mancano nella piazza della Repubblica; delle Imprese edili che non rispettano l’ordinanza del Comune che vieta di eseguire lavori rumorosi durante il giorno dalle 14 alle 16 o che delimitano lo spazio di un cantiere senza una regolare segnaletica e con i più svariati oggetti . E’ successo che sia stato utilizzato anche un sanitario “importante” di un vecchio bagno! Avrei altro da dire, ma mi fermo qui.
Giovedì scorso è stato modificato il bilancio di quest’anno approvato dai precedenti Amministratori ed è stato posto rimedio a diverse, incredibili lacune. Nei capitoli che riguardano il turismo e la cultura, ad esempio, le previsioni di spesa erano pari a zero. Il Sindaco ci ha fatto sapere che nei prossimi mesi sarà provveduto alle assunzioni del personale necessario soprattutto per il Servizio tecnico e la Polizia municipale. Bene! Quelle “decine di situazioni” critiche che , come è stato detto nell’intervista, rendono “opaca” la bellezza del centro storico, per superarle, oltre alle disponibilità finanziarie, è soprattutto necessario avere un Ufficio tecnico e una Polizia urbana che riescano a garantire quotidianamente efficaci azioni di prevenzione, di controllo e di cura del territorio.
Qualcosa, dunque, si sta già muovendo nella giusta direzione.
Giovanni Fratini
p.s. Una mattina il Sindaco ha dato assicurazione, a me e ad alcuni amici presenti, che è stata contattata una Ditta specializzata per far rifunzionare gli orologi pubblici: quello del Palazzo comunale e i due della Porta a mare. Restiamo tutti in trepida attesa.