Sono il Direttore Amministrativo di un Istituto dell’ isola d’Elba. Vorrei segnalare l’estrema situazione di disagio in cui versa la scuola italiana e il personale.
Nessuno ne parla. Da gennaio è stato introdotta dal Ministero la nuova disciplina per l’erogazione dello stipendio al personale supplente temporaneo, che fino a novembre 2012 era a carico del bilancio delle istituzioni scolastiche .Da dicembre 2012 il personale avrebbe dovuto essere pagato avvalendosi del sistema SPT.
Da ottobre non sono più pervenuti accrediti dal MIUR Per le competenze al personale.
A dicembre chi ha potuto ha erogato gli stipendi al personale avvalendosi della cassa disponibile ( fondi dei genitori, fondi degli enti locali, ecc. )
A gennaio il MIUR ha comunicato alle scuole la somma finalizzata alla liquidazione degli stipendi disponibile sul piano di riparto.
Esaurita quella scarsissima disponibilità non è più possibile pagare gli stipendi e questo nella più assoluta mancanza di disposizioni e adempimenti.
Anche la scuola , dopo aver anticipato la somma per gli stipendi è rimasta con una disponibilità di cassa ridicola.
Dopo giorni e giorni passati a tentare di risolvere il problema e a cercare di spiegare la situazione al personale disperato e giustamente inferocito mi sono risolta a segnalare quello che sta accadendo alla stampa nazionale.
Il servizio di assistenza,, da me interpellato, mi ha comunicato che l’ente di riferimento a cui far carico del problema è la Direzione Regionale e nello specifico mi è stato comunicato il nominativo della responsabile.
Peccato che della responsabile nessuno sapeva niente perché è in pensione da tre anni!
Una dipendente del Ministero, l’unica che ha avuto la gentilezza di rispondere al telefono, dopo aver controllato ha onestamente verificato che non c’è liquidità sul piano di riparto e che “forse” fra circa due settimane avrebbero provveduto.
I dirigenti del MIUR nelle persone dei signori Davoli e Filisetti non hanno MAI risposto al telefono.
I sono titolare in un Istituto e mi è stato assegnato d’ufficio un secondo Istituto . Questo, naturalmente a 0 centesimi .Ormai siamo alle offerte come nei supermercati: paghi uno prendi due!
Siamo in un paese senza più certezze, senza più diritti e senza speranza.
Ma tutto questo sembra inverosimile. Pensavamo ancora che il lavoro deve essere pagato.
Maria Grazia Mazzei
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