L’ultima novità della Consiliatura 2015/2020. La possibilità per i cacciatori di percorrere in auto le strade forestali, giunge infatti dopo diversi provvedimenti che hanno privatizzato il controllo degli ungulati delegandolo alle squadre di cacciatori, senza risolvere anzi amplificando il problema; decisioni e atti che hanno diminuito le tasse; reso più ampia la possibilità di cacciare al di fuori dell’ATC di appartenenza; confermato ogni anno la preapertura di settembre anche dopo terribili periodi di siccità che hanno stremato le specie selvatiche.
Adesso, rendendo permanente una previsione ormai scaduta della legge-obiettivo sugli ungulati, sarà possibile per i cacciatori transitare per le strade dove tutti gli altri cittadini possono viaggiare solo a piedi; ovviamente, gli altri cittadini dovranno “sopportare” la presenza di fuoristrada, polvere e rumore, durante escursioni o anche semplici passeggiate.
Nulla contano il disturbo all’ambiente dovuto al rumore, la diffusione dell’inquinamento da gas di scarico anche nelle aree meno accessibili, la mancanza di vigilanza sul territorio per lo smantellamento dei gruppi di guardie volontarie delle associazioni ambientaliste e il drastico ridimensionamento della Polizia Provinciale. E non ultimo, il rischio incendi. Da questo punto di vista, pare che la catastrofe del Monte Pisano non abbia insegnato nulla: in mancanza di vigilanza, dalle strade forestali potranno passare anche i piromani, potendo poi allontanarsi velocemente, com’è accaduto a Calci esattamente lo scorso anno.
Siete proprio sicuri, gentili Consigliere/i, che favorire l’attività venatoria in ogni modo, sia così necessario? Un’attività venatoria che si esercita su specie di uccelli selvatici, di cui almeno la metà versa in pessimo stato di conservazione, per non parlare di alcune singole specie che sono proprio sull’orlo dell’estinzione. Siete proprio sicuri che la crisi climatica e il preoccupante declino della biodiversità non debbano invece essere affrontati diminuendo la pressione estrattiva sulla natura e sulle sue risorse, invece che aumentarla?
Non smetteremo mai di denunciare simili provvedimenti, e siamo convinti che moltissimi cittadini la pensino come noi, almeno a giudicare dal considerevole numero di messaggi e sollecitazioni ricevuti in questi giorni. Anche perché, non vorremmo che un provvedimento nato per favorire smaccatamente il mondo venatorio nelle aree interne della Toscana, più toccate dagli effetti della crisi economica, finisse con l’inimicarsi definitivamente una sensibilità ecologista in crescita esponenziale nelle nostre città e tra i nostri giovani.
Vi chiediamo pertanto di cassare l’emendamento del Consigliere Bezzini, ripristinando la versione precedente della legge e mantenendo, come avviene per tutti i cittadini disarmati, il divieto di accesso alle strade forestali dei mezzi a motore per l’attività venatoria.
Legambiente Toscana