Le associazioni di categoria indicano nel campanilismo e nel frazionamento amministrativo del territorio dell’Elba la causa della mancanza del “Sistema Elba“.
Affermano che l’assenza dei questo sistema non consente una programmatica visione d’insieme per lo sviluppo del comprensorio Elba.
Quale cittadino residente all’Elba che paga le tasse ho fatto alcune considerazioni e mi sono poste alcune domande che giro agli interessati.
Come mai quando esistevano istituzioni pubbliche con funzione di programmazione comprensoriale vedi comunità montana e poi unione dei comuni non è uscita fuori una programmatica visione d’insieme per lo sviluppo del territorio?
Tutta colpa della frammentazione amministrativa e del campanilismo?
Se vi fosse stato un comune unico le cose sarebbero andate meglio?
Dato per scontato, ma è tutto da dimostrare, che senza frammentazione amministrativa le cose sarebbero andate sicuramente meglio, non è detto che il sistema elba possa per efficacia ed efficienza ben funzionare.
Il territorio insulare italiano, quello costituito dalle isole minori di cui l’Elba è la più grande, che ha bisogni e necessità peculiari, non ha suoi rappresentanti eletti nel parlamento nazionale: manca un collegio elettorale per le isole minori da dove vengano eletti uomini e donne deputati/e a rappresentare il popolo insulare al parlamento.
Nella nostra storia locale ciò è accaduto nel 1859 quando, sotto l’incalzare della “causa nazionale“, fugge il granduca di Toscana asburgo-lorena e viene istituita l’assemblea nazionale dello stato di Toscana.
Il dr Manganaro e il dr Gemelli, elbani, sono eletti a questa assemblea in un collegio dell’isola.
Marcello Camici