Tutti d' accordo che se c'è materia nella quale proprio non conta nulla l'orientamento politico dello specialista rispetto al risultato atteso, questa è proprio la medicina: solo un Cetto Laqualunque ci passerebbe sopra, nominando primario di chirurgia un suo ruspante fedelissimo senza esperienza.
Analogo ragionamento vale per la politica amministrativa: una solida specializzazione tecnica e professionale, anche se fosse aggiornata, non costituirebbe da sola garanzia automatica di buoni risultati in campi nei quali, come la politica, a fare la differenza sono la visione d' insieme, le capacità di ascolto e mediazione, l' unità di intenti per raggiungere gli obbiettivi. Un bravo geometra non è detto che risulterebbe un buon dirigente dell' ufficio urbanistica, non tutti i virtuosi violinisti potrebbero dirigere un' orchestra, e così via,
Quello che servirebbe insomma, a capo della Conferenza dei Sindaci elbani sulla sanità, è un direttore/direttrice d'orchestra che suoni la sinfonia giusta per i cittadini: l' essere di centrodestra in sanità - ci consenta il Sindaco Gelsi - fatte le debite differenze di contesto, a molti fa venire in mente una tendenza alla privatizzazione della salute, come in Lombardia, così come essere progressisti con responsabilità di governo della sanità, non ha significato all'Elba acquiescenza verso scelte regionali ritenute sbagliate sull'ospedale (un Sindaco si dimise per questo in polemica con la Regione).
Riportando quindi la discussione con i piedi per terra, in vista del 14 febbraio, data nella quale si torneranno a riunire i sette Sindaci (stavolta forse ci saranno tutti) ci pare che risultati migliori si otterrebbero - come è già successo- con l' unità del territorio, delle proprie Istituzioni assieme ai Comitati e ai cittadini. Ragioni per le quali ci aspettiamo prima di tutto una discussione sui contenuti e che questa diventi pubblica, consentendo a noi tutti potenziali pazienti di capire innanzitutto dove dirigerà il timone chi verrà eletto.
CR