Caro direttore,
l'emergenza sanitaria rischia di far passare sotto silenzio molte cose.
Oggi si celebra la Giornata dei Giusti, cioè di coloro che si sono adoperati a favore degli altri, in contesti difficili e anche a rischio della propria vita.
Istituita nel 2012 dal Parlamento europeo e dall'Italia nel 2017 (su proposta della onlus milanese Gariwo), la Giornata intende richiamare la responsabilità di ciascuno, offrendo esempi di uomini e donne che hanno operato in coerenza con la propria coscienza orientata dal bene per gli altri, cioè dalla solidarietà.
Dopo Gerusalemme, altri Paesi fra cui l'Italia hanno realizzato luoghi-giardini per ricordare i Giusti.
Quest'anno l'attenzione è centrata sulla responsabilità globale, con particolare riferimento ai cambiamenti climatici e al nucleare, ma senza trascurare la sicurezza sanitaria globale.
In particolare, vengono presentati due Giusti, entrambi scienziati Il primo è Wallace Broecker (statunitense, morto l'anno scorso) che per primo, cinquanta anni fa, studiò i cambiamenti climatici e mise in guardia sui rischi del pianeta, dovuti soprattutto all'uso massiccio dei combustibili fossili. Il secondo è il chimico russo Valerij Legasov (morto nel 1988) che, a rischio di contaminazione, si adoperò per salvare le persone nel disastro nucleare di Chernobyl, andando contro le autorità orientate a ridimensionare il fenomeno.
Ben venga questa Giornata a ricordarci che il virus dell'odio o dell'indifferenza si combatte con l'antivirus del coinvolgimento responsabile e solidale. Un antivirus che, al di là di ogni apparenza e rumoreggiare, è presente - nel silenzio e nella costanza - attorno e vicino a noi.
Nunzio Marotti, insegnante