Coronavirus, Rossi: “Chi arriva in Toscana da zone rosse torni a casa"
“La misura di contenimento del contagio da Coronavirus presa dal Governo è giusta, ma non va solo applicata, va soprattutto rispettata. Chiederò oggi stesso al Governo misure più restrittive, perché non si verifichino gli episodi a cui abbiamo assistito in questi giorni: i nostri luoghi di villeggiatura presi d’assalto da persone che provengono dalla Lombardia e dalle 14 province dove, per contenerne la diffusione, è vietato entrare e uscire se non per motivi gravi. Invito queste persone a tornarsene a casa. E’ un atto di responsabilità. Queste misure vanno rispettate come senso di appartenenza alla propria comunità. Nessuno si salva da solo”. A dirlo è il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in apertura della conferenza stampa, convocata oggi in Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze, insieme all'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi e al direttore dell'assessorato Carlo Tomassini, per fare il punto sull’emergenza da Covid-19.
“Una situazione così delicata e complessa come quella che stiamo vivendo esige buon senso e attenersi scrupolosamente alle misure predisposte dal Governo – ha ribadito il presidente Rossi. Chi viene da queste aree può facilmente diventare veicolo grave di infezione e di diffusione del virus, vanificando tutti gli sforzi che stiamo facendo per contenere il contagio. Un conto è venire in Toscana per motivi di salute, di lavoro o per necessità, un altro è arrivare qui per trascorrere una vacanza in un momento in cui a ciascuno di noi è chiesto di fare la propria parte con senso civico. Inoltre, non essendo residenti e non avendo il medico di famiglia, finirebbero in ospedale che invece devono essere protetti. Prendere d’assalto i luoghi di villeggiatura, come l’Abetone, quando occorre evitare spostamenti e assembramenti, mette in difficoltà il lavoro di tutti e in serio pericolo la salute dei cittadini. Serve responsabilità e la massima collaborazione da parte di tutti. In un incontro avuto stamani con gli albergatori ho chiesto loro di non accogliere persone provenienti dalle aree rosse e di invitare chi stanno già ospitando a tornare a casa propria. Quando questa emergenza sarà finita promuoveremo una serie di iniziative per accogliere al meglio i vacanzieri in Toscana”.
Coronavirus, emanate altre quattro ordinanze di quarantena preventiva a Piombino
Emanate altre quattro ordinanze di quarantena preventiva per altrettanti cittadini piombinesi.
Sale a 44 il numero complessivo di persone in isolamento precauzionale, di cui 37 per essere entrati in contatto con l’unico caso positivo al tampone sul territorio piombinese.
“Le persone in questione – dichiara il sindaco – sono tutte in buona salute; non presentano sintomi e sono in quarantena nelle loro abitazioni. La situazione continua ad essere sotto controllo, costantemente monitorata dal Centro operativo comunale che rimarrà attivo fino alla risoluzione dell’emergenza. Si raccomanda a tutti i cittadini di non cedere spazio all’allarmismo: la situazione è sotto controllo ma dobbiamo rimanere lucidi e applicare tutte le norme igienico sanitarie indicate dal Ministero nonché tutte le prescrizioni indicate nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emanato ieri. È essenziale proteggere noi stessi e, soprattutto, le categorie più fragili della nostra comunità quindi rimanete in casa per quanto possibile e adottate tutti i comportamenti consigliati”.
Tutti i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri sono consultabili sul sito istituzionale dell’ente.
Coronavirus, da ieri 43 nuovi casi positivi in Toscana
Sono 43 i nuovi casi di Covid-19 registrati in Toscana nelle ultime ventiquattro ore. Il monitoraggio è quello di mezzogiorno di oggi, lunedì 9 marzo.
Ieri, domenica 8 marzo, i nuovi positivi erano stati 53. I contagiati dall’inizio dell’emergenza salgono dunque in tutta la regione a 208, comprese tre persone clinicamente guarite, un deceduto e un paziente definitivamente guarito.
Dei 43 nuovi tamponi risultati positivi nelle ultime ventiquattro ore, 17 sono stati analizzati nel laboratorio di virologia e microbiologia di Careggi, 15 in quello di Pisa e 11 a Siena.
I dati sono stati trasmessi dagli uffici dell’assessorato al Ministero della salute.
Questa la suddivisione per provincia di segnalazione o ricovero fino ad oggi, che può non coincidere con quella di residenza: 51 a Firenze, 16 a Pistoia e 5 Prato (totale Asl centro: 72); 31 a Lucca, 28 a Massa Carrara, 20 a Pisa, 10 a Livorno (totale Asl Nord-Ovest: 89); 6 a Grosseto, 29 a Siena e 12 ad Arezzo (totale Asl Sud est: 47).
Salgono a 2.522 le persone in isolamento a casa in tutta la Toscana, 128 in più rispetto a ieri. Di queste 716 erano le persone prese in carico da numero dedicato e 1.086 da contatti stretti con casi positivi.
In totale, dall’inizio dell’emergenza, sono state testate 1711 persone di cui 1432 negative, 208 positive e 71 in corso.
Le informazioni sui singoli casi saranno fornite dagli uffici stampa delle aziende sanitarie, nel rispetto della privacy.
PROVVEDIMENTI AZIENDALI
Cambio del medico. Per cambiare il medico o il pediatra di famiglia non è necessario recarsi agli sportelli di anagrafica sanitaria. È possibile farlo attraverso il portale Open Toscana (https://servizi.toscana.it/salute), tramite la App SmartSST di Regione Toscana, dai Totem PuntoSi presenti sul territorio aziendale oppure inviando una email all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Libera Professione. Sono sospese tutte le attività di Libera Professione svolte in ospedali (Noa, Pontremoli, Fivizzano, Barga, Castelnuovo, Lucca S. Luca, Pontedera, Volterra, Versilia, Livorno, Cecina, Piombino, Portoferraio). Rimangono aperte e funzionanti le agende relative a prestazioni da eseguirsi in altre strutture (es. Carrara, Lucca Campo di Marte ecc), extra azienda ed extra regione.
Riorganizzazione attività ambulatoriali. A seguito degli aggiornamenti normativi degli ultimi giorni, l’Unità di crisi dell’Azienda USL Toscana nord ovest di sabato 7 marzo ha disposto la sospensione di tutte le attività ambulatoriali differibili nelle strutture ospedaliere, al fine di limitare il carico di persone presenti. Le prenotazioni per visite urgenti e brevi già presenti vengono erogate a completamento delle liste attuali.
Le persone in lista verranno richiamate ed avvertite della sospensione e della eventuale riprogrammazione.
Per i pazienti che hanno necessità di prestazioni ambulatoriali, ritenute indispensabili dallo specialista di riferimento, dal medico di medicina generale o dal pediatra di famiglia, a partire da martedì 10 marzo gli stessi professionisti avranno un numero di telefono ed un indirizzo email a disposizione per segnalare i casi da prendere in carico da parte delle singole unità operative.
Le visite di follow-up sono programmate direttamente dagli specialisti che hanno in carico il paziente. Le attività ambulatoriali che si svolgono in strutture territoriali verranno cadenzate (più distanza tra una e l’altra) per evitare l’affollamento delle sale di attesa.
Per quanto riguarda la sanità di iniziativa le visite programmate saranno precedute da un contatto telefonico atto a limitare il numero di accessi. Nel caso sia confermata la necessità di visita, il paziente potrà accedere regolarmente nell’ambulatorio.
Riorganizzazione attività chirurgiche. L’Unità di crisi aziendale ha confermato l’indicazione ai professionisti di sospendere tutta l’attività chirurgica in elezione, esclusi gli interventi oncologici, di traumatologia o di alta specialità e tutti quelli non rinviabili a giudizio del clinico.
La diagnostica per immagini. Si ricorda ancora che le prestazioni della diagnostica per immagini per gli utenti esterni negli ospedali sono ridotte a quelle considerate urgenti o non rinviabili, su conferma telefonica del medico di famiglia alla radiologia di riferimento. Tale provvedimento ha validità per un periodo di 15 giorni. Le prenotazioni sono state sospese cautelativamente per 30 giorni. I pazienti con esami rinviati vengono contattati dal personale del front office per l’annullamento e la successiva riprogrammazione della prestazione.
Contatti per chi arriva dalla zona rossa. Per alcune regioni e province italiane il Governo ha assunto il 7 marzo provvedimenti sempre più rigorosi, ampliando ulteriormente la zona rossa, con l’obiettivo di rallentare il contagio.
In particolare il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) reca misure urgenti di contenimento del contagio nella regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia.
Chiunque rientri dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, deve comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale e al pediatra di libera scelta.
I riferimenti per l’Igiene e sanità pubblica dell’Azienda USL Toscana nord ovest sono il numero di telefono dell’Igiene e sanità pubblica 050.954444 e l’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Rafforzamento checkpoint all’ingresso degli ospedali. E’ stato ulteriormente rafforzato il filtro dei pazienti nelle postazioni di checkpoint all’ingresso degli ospedali, con controllo della temperatura a pazienti e visitatori oltre alla verifica della presenza di sintomi respiratori e dell’esposizione dovuta all’eventuale soggiorno in zone a rischio di trasmissione locale o a contatto con casi di COVID-19.
Non potranno accedere alle strutture ospedaliere tutti i visitatori e pazienti ambulatoriali che presentano sintomi simil-influenzali quali: rinite, tosse, rialzo febbrile, difficoltà respiratoria.
AGGIORNAMENTI DALLE ZONE
ELBA
Urp. L'orario al pubblico da questa settimana torna ad essere dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13 con chiusura nel giorno di sabato.
Consultorio Giovani. Sospesa temporaneamente l'attività del Consultorio Giovani del lunedì pomeriggio svolta all’ospedale di Portoferraio
Coronavirus, iniziata oggi la distribuzione dei kit di protezione a medici e pediatri
Mascherine, guanti e protezioni facciali in distribuzione da oggi a medici e pediatri di famiglia e ai medici di continuità assistenziale (guardia medica). Con decisione assunta dall’unità di crisi regionale, su mandato del presidente Enrico Rossi, Estar (Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale) ha provveduto ad acquisire e organizzare la consegna ad ogni medico di medicina generale, pediatra di famiglia e medico di continuità assistenziale (2.577 medici di medicina generale, 422 pediatri, 703 medici di continuità assistenziale dislocati su tutto il territorio toscano) di un kit di prodotti di protezione necessari per svolgere la propria attività in questa situazione di emergenza.
Il kit è composto da mascherine in TNT (tessuto non tessuto), guanti e protezione facciale per un totale di 3.700 protezioni facciali, 37.000 mascherine e 370.000 guanti.
Il materiale sarà consegnato direttamente ai singoli ambulatori dei medici e nel caso di difficoltà nella consegna, in luoghi indicati dalle Aziende sanitarie di competenza dei medici.
La consegna dei kit è iniziata oggi e si concluderà entro la fine della settimana.
CONSIGLI UTILI
Cosa può fare ogni cittadino per proteggersi e per ridurre la velocità di trasmissione del virus
L’Azienda USL Toscana nord ovest ricorda ancora che la diffusione del Coronavirus “Covid-19” è un problema serio e che si stanno attuando, anche sul nostro territorio, tutte le azioni possibili finalizzate a rallentare il più possibile il contagio, ma c’è bisogno prima di tutto di comportamenti responsabili da parte di tutti i cittadini, che sono chiamati a seguire le raccomandazioni degli esperti, che poi sono semplici regole di buon senso:
- riduciamo i contatti sociali, evitando i luoghi (come i locali pubblici) in cui ci sono o ci potrebbero essere assembramenti di persone
- restiamo a casa se abbiamo sintomi riconducibili al coronavirus (tosse, alterazioni della temperatura anche limitate, riniti e così via) e chiamiamo il nostro medico di medicina generale o pediatra di famiglia, che saprà consigliarci al meglio
- non rechiamoci nelle strutture sanitarie, se non in caso di effettiva necessità
- laviamoci le mani spesso ed in maniera corretta
- non tocchiamoci occhi, naso e bocca con le mani
- teniamo una giusta distanza dalle altre persone
- impariamo a starnutire e tossire all’interno del gomito senza spargere il “droplet” (le goccioline di saliva che ci escono dalla bocca)
- fidiamoci di quello che ci dicono gli esperti (no fake news).
Solo in questa maniera, con l’impegno ed il senso di responsabilità di ognuno, è possibile contrastare la diffusione del virus e proteggere noi stessi, i nostri cari e l’intera comunità.
Un appello particolare va ad anziani e malati cronici che, come noto, sono ancora più a rischio con la diffusione del Coronavirus “Covid-19”: l’auto-isolamento, finché circola il virus, è la maniera migliore per non entrarvi in contatto e per evitare possibili gravi conseguenze per la propria salute.
Coronavirus, Rossi: "Terapie intensive aumentate del 30% dal 2005. Creeremo anche reparti "bolla" per i meno gravi"
"In Toscana dal 2005 ad oggi i posti letto di terapia intensiva sono aumentati del 30%: da 347 a 447. Credo che sia un numero molto alto rispetto agli altri che ci sono nel Paese. Nelle terapie intensive prenderemo in carico i pazienti che ne hanno necessità". Nella conferenza stampa che il presidente Enrico Rossi ha tenuto oggi, assieme all'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi e al direttore dell'assessorato Carlo Tomassini, ha fatto il punto sull'organizzazione del servizio sanitario per far fronte all'emergenza Coronavirus e curare tutti coloro che ne hanno bisogno.
"Oltre a quelle presenti nel pubblico, cercheremo di utilizzare anche le terapie intensive presenti nel privato. Però sarebbe un errore concentrare tutto nelle terapie intensive - ha chiarito - Per coloro che non hanno necessità della terapia intensiva, ma non possono neanche essere assistiti a domicilio, creeremo una sorta di reparti "bolla", asettici, sigillati al Coronavirus. In una ventina di ospedali che abbiamo già individuato, saranno a disposizione 2.000-3.000 posti letto per adeguare la cura al livello dei bisogni. Reparti dove queste persone saranno curate da internisti, infettivologi, pneumologi, immunologi. Inoltre abbiamo deciso di fare il tampone a tutti coloro che verranno in ospedale. Ancora, creeremo degli "alberghi sanitari", per le persone che non possono stare in isolamento a casa, con personale dedicato".
Il presidente Rossi ha ricordato anche le altre misure messe in atto o allo studio: "Abbiamo bloccato tutti gli interventi programmati, tranne quelli oncologici o salvavita. E vogliamo dare una stretta anche sui visitatori: entrerà in ospedale solo chi deve fare assistenza, gli altri tornano a casa".
A tutti i toscani, Enrico Rossi ha chiesto spirito di solidarietà e disciplina: "Dobbiamo essere tutti consapevoli che il nostro comportamento influenza la nostra salute e quella di tutti".
Quanto alla disponibilità di letti di terapia intensiva per i pazienti di altre regioni, l'assessore Saccardi ha informato che nei giorni scorsi la Toscana ha ospitato tre pazienti (non Covid) dalle Marche, e ora ha dato la disponibilità per altri tre.