Anche se sarebbe il momento per tutti noi di pensare ad altro, mi trovo costretto a rivangare pagine ormai scivolate nel dimenticatoio della mia passata amministrazione comunale per ricordare a chi propone oggi, in questa congiuntura temporale nefasta, di istituire urgentemente quattro posti letto di alta intensità di rianimazione all’interno dell’ospedale di Portoferraio, che è arrivato secondo.
Dà un po’ fastidio, infatti, sentire qualcuno che si erge a paladino della sanità elbana proprio oggi, mentre appena due anni fa per fare da sponda alle manovre interne che si svolgevano alle mie spalle faceva saltare un programma sanitario già concordato con l’ASL e con la Regione, nel quale era previsto il mantenimento dell'attuale organico della chirurgia e che prevedeva anche l'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione (con tanto di primariato) con 4 posti letto di alta intensità in aggiunta ai 10 già esistenti di bassa intensità, esattamente al punto 5 del programma.
Quel progetto fu approvato dalla conferenza dei sindaci nella quale erano presenti i delegati di Capoliveri e Porto Azzurro (il sindaco di Capoliveri all’epoca era sistematicamente assente alle riunioni) mentre nell’occasione era assente Anna Bulgaresi sindaco di Marciana. Il programma fu subito dopo presentato alla assessore regionale alla sanità Saccardi da me, Gianluigi Palombi e Luciano Rossi, e l’assessore stessa, annuendo, commentò: “questa è una riorganizzazione alla quale avremmo dovuto pensare noi”.
Peccato che alla successiva conferenza dei sindaci Barbetti (stavolta presente ed attento), Bulgaresi e il vicesindaco di Porto Azzurro lo bocciarono creando le premesse per far saltare la mia presidenza, probabilmente perché quel piano sanitario che si stava concretizzando, targato Ferrari (e Forza Italia…), cominciava a dare fastidio. E non solo a loro, visto che proprio in quei giorni (tanto per non dimenticare) si manifestò una raccolta di firme abilmente organizzata all’interno della mia compagine amministrativa (raccogliendo anche sottoscrizioni di consiglieri inconsapevoli) da parte di coloro che scelsero quell’occasione per venire allo scoperto e cercare di sfiduciarmi per dare sfogo alle loro ambizioni poi puntualmente naufragate.
Oggi Barbetti, che come presidente della conferenza dei sindaci da allora ha taciuto, viene a proporre quello che allora bocciò solo per una diatriba personale nei nostri confronti.
Non voglio commentare oltre né aggiungere altro, visto il momento tragico che la Nazione sta affrontando, ma dovevo questa puntualizzazione alla cittadinanza e anche a coloro che, evidentemente inconsapevoli di come sono davvero andate le cose, oggi criticano e chiedono “che cosa avete fatto e dove eravate”. Ci sarà tempo, quando saremo tutti più sereni, di raccontare molte di queste storielle che hanno avuto ripercussioni sulla pelle dei portoferraiesi e di tutti gli elbani. La lista è lunga.
Mario Ferrari, ex sindaco di Portoferraio