Traghetti e lavoro portuale. Sono questi i principali fronti aperti in tema di emergenza Coronavirus ed è su questi temi che ha focalizzato le proprie attenzioni il Tavolo di Coordinamento convocato quest’oggi in video conferenza dal presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, Stefano Corsini, nell’ambito delle funzioni di coordinamento delle amministrazioni operanti in porto che gli assegna la Legge.
Nella sala riunioni di Palazzo Rosciano, le Istituzioni coinvolte nel tavolo (in particolare USMAF, ASL, Capitaneria di porto, Polmare, Guardia di Finanza, sindaci o assessori competenti delle città portuali) hanno affrontato la questioni provando a calare le recenti disposizioni normative nella vita operativa di tutti i giorni.
I traghetti
Per i passeggeri dei traghetti si è ricordato che valgono le normative imposte dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato il 10 marzo: coloro che intendono imbarcarsi devono dimostrare di trovarsi nella condizione di necessità per muoversi da casa. Coloro che hanno già acquistato il biglietto (o che intendono farlo) devono pertanto munirsi dell'autocertificazione necessaria per muoversi all'interno del Paese, dichiarando di essere in viaggio per lavoro, per motivi di salute o per altre ragioni di assoluta necessità e urgenza.
Durante la riunione il presidente dell’AdSP ha inoltre fatto emergere la necessità di intensificare i controlli non solo nelle aree di imbarco, ma anche direttamente ai varchi, questo per evitare qualsiasi rischio di contagio.
La Polmare ha precisato come ad oggi vengano svolti, in cooperazione con la Guardia di finanza, controlli capillari sui traghetti in partenza dalla Sardegna così come dalla Corsica e Livorno. Su Piombino le competenze fanno capo al Commissariato di Piombino.
Sul porto piombinese e su quelli elbani, l’AdSP ha stabilito che verrà presto aperto un nuovo tavolo con le istituzioni competenti e le compagnie di navigazione per verificare quali misure siano state adottate per garantire da una parte la continuità territoriale con le isole dall’altra la tutela delle persone.
Il lavoro portuale
In ambito portuale i lavoratori e i marittimi temono di essere esposti a livelli di rischio rilevanti, determinati dalla natura e dagli ambienti di lavoro: durante il tavolo è emersa la necessità che le imprese portuali adottino piani ancora più stringenti di prevenzione e buone prassi per il miglioramento della sicurezza.
L’AdSP si confronterà nei giorni successivi con ogni singolo operatore per assicurarsi che gli ambienti di lavoro comuni, compresi i mezzi navetta, vengano sanificati a ogni cambio di turno e che non manchino soluzioni igienizzanti per le mani così come guanti e mascherine.
In particolare per il trasferimento dei lavoratori addetti al navettamento delle auto-nuove, l’orientamento è quello di ridurre il numero dei dipendenti (non più di tre o quattro) che possono contemporaneamente essere presenti all’interno dei van usati per il trasporto di persone.
Prioritaria sarà, infine, la diffusione delle direttive ministeriali e del decalogo del Ministero della salute perché tutti i lavoratori siano messi in grado di adottare i giusti comportamenti da tenere per evitare il rischio del contagio.