Caro direttore, intanto mi auguro di tutto cuore che l'Elba rimanga immune dal virus.
Avrei potuto benissimo scriverla io la lettera a Elbareport di Bartolo Misiani sui ponti levatoi alzati all'isola per proprietari di seconde case. Ne condivido il contenuto fino all'ultima riga, tanto è vero che gli amici sono convinti che ne sia io l'autore sotto lo pseudonimo Bartolo al posto di Bartoloni.
Anche lui è cittadino romano, entrambi siamo "murati vivi in casa" da 2 settimane, entrambi non siamo né contagiati ne' infetti, entrambi frequentiamo lo Scoglio da 60 anni e abbiamo li' i nostri interessi.
Ormai siamo rintanati in casa e non possiamo correre il rischio che ci sbattano le porte in faccia a Piombino.
Ciononostante come lui avrei non solo il diritto, ma tante legittime ragioni e persino il richiesto stato di necessità per andare nella mia abitazione elbana, domicilio per più periodi dell'anno. Come Bartolo pago fior di tasse sulla proprietà, sui rifiuti senza i previsti sconti, subisco tariffe e spropositate su acqua e luce che non consumo, guadagnandomi i galloni di pari dignità con i residenti. La casa, come tutte le altre vissute poco o tanto, necessita di cure, controlli manutenzione non sempre gestibili a distanza. È probabile, come già accaduto, che il maltempo invernale abbia danneggiato il tetto e provocato infiltrazioni all'interno.
Senza contare che si è creato un importante caso di emergenza. L'Asa, che mi ha inviato ultimatum proprio in questi giorni, potrebbe tagliare la fornitura idrica per una involontaria morosità.
I varchi agli imbarchi di Piombino non sono e non possono essere invalicabili per il resto del mondo. Sono e vanno regolati nel rispetto delle norme anticontagio dei decreti governativi, della disciplina regionale, della recente nota del ministero dei trasporti.
Alcuni amministratori locali sono rimasti scottati nelle scorse settimane da una mininvasione a sorpresa di un centinaio di proprietari di seconde case che ormai saranno stati controllati. Come reazione, invocano misure di maggior rigore fino a una totale blindatura dell'isola anche a costo di forzare le attuali disposizioni.
Diversamente dalle isole maggiori, l'Elba non ha una propria autarchia economica ed è legata al Continente con uno stretto cordone ombelicale. Come risaputo, vive quasi esclusivamente di turismo, di un forte import commerciale, nonché delle risorse di un notevole pendolarismo fra le due sponde anche tra gli elbani per le attività più diverse.
Con i porti aperti comunque il rischio del contagio non può essere scongiurato in assoluto, ma resta un coraggioso segnale di vitalità per le prospettive di ritorno alla normalità. Altrimenti sarebbe scacco matto per il futuro del turismo e per la resistenza delle sue avanguardie più affezionate, i proprietari delle seconde case.
Romano Bartoloni