In tutta la provincia di Livorno sono almeno un migliaio i lavoratori che seppur operando nel settore del turismo non potranno ingiustamente beneficiare del bonus da 600 euro previsto dal governo in relazione all'emergenza Coronavirus.
Molte lavoratrici e lavoratori infatti, pur operando in questo settore, sono stati inquadrati con contratti di lavoro (multiservizi, terziario, cooperative sociali ecc.) non formalmente riconducibili al Contratto collettivo nazionale del turismo e di conseguenza non hanno diritto al bonus. Per non parlare di quegli addetti ai quali sono stati applicati contratti “pirata”. Tutto ciò è profondamente ingiusto: questi lavoratori devono essere tutelati. Centinaia tra addetti alle pulizie nelle strutture ricettive, giardinieri di alberghi, cameriere ai piani, facchini e altre figure professionali simili non potranno beneficiare del bonus da 600 euro solo perchè formalmente inquadrati con contratti diversi da quelli del settore turismo. A Livorno la questione riguarda anche una trentina di precari della Porto 2000 inquadrati con il contratto nazionale del settore terziario.
Siamo davanti a un'assurda e inaccettabile discriminazione: al governo chiediamo con forza di modificare il provvedimento e dunque estendere la platea dei beneficiari del bonus. La politica locale non può tacere. Ci appelliamo dunque alle istituzioni locali e ai parlamentari del territorio affinchè sostengano la nostra battaglia.
Pieralba Fraddanni,
segretaria generale Filcams-Cgil provincia di Livorno