Anche in questo grave contesto, l’Isola si muove in ordine sparso, con iniziative anche lodevoli, ma prive di alcuna forma di coordinamento, come già sottolineato anche da Roberto Marini.
Qualche Amministrazione sospende i tributi locali, o le rette di alcuni servizi, mentre altre, come Portoferraio, attendono chissà quale rinascita.
L’Elba, che ha un sistema economico e sociale fondato esclusivamente sul turismo, sta già affondando dopo i primi colpi, senza nemmeno tentare di reagire, o provare ad adottare contromisure contro una stagione che si prospetta con ogni probabilità ad “incassi zero”.
Ciò determinerà il crollo del sistema, che coinvolgerà tutto il tessuto imprenditoriale, ed a cascata, quello professionale e sociale, con una crisi senza precedenti.
Buona parte delle attività presenti sul territorio non sono, e non saranno, in grado di reggere l’onda d’urto.
Serve pertanto costituire al più presto una “assemblea costituente” che rappresenti tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, le istituzioni, le categorie economiche e professionali del territorio, in grado di costituire un organismo unitario, che sia in grado di gestire la fase di crisi e quella futura.
Le iniziative “a random” non serviranno a salvare l’Isola.
Semmai gli Elbani dovessero decidere di muoversi in modo compatto, come quasi mai
accaduto, lo facciano subito, perché non c’è più tempo.
Paolo di Tursi
Gruppo consiliare “Forza del Fare”