Le eccezionali misure adottate dal Governo per fronteggiare l'evidente problema sanitario, al momento, sono le stesse in tutta Italia, benché la situazione non sia la stessa in tutte le zone del Paese.
Attraverso i canali del web, un gruppo di persone, che in poche ore ha raggiunto più di 500 sostenitori, ha presentato alla Regione Toscana, alla Provincia di Livorno e a tutti i Comuni dell'isola d'Elba la proposta allegata di seguito.
La morfologia dell'Elba, le sue dimensioni e la densità di popolazione la rendono idonea alla nostra idea di sperimentazione di un parziale ripristino delle libertà individuali.
Abbiamo pensato al benessere di quelle fasce sociali più fragili che, forse, perché non producono reddito, non vengono prese in considerazione da nessuno.
Pensiamo a tutti i bambini, a tutti gli adolescenti, ai disabili e, al contempo, alla nostra economia altrettanto fragile.
Ciò che proponiamo è un richiamo alle responsabilità individuali e collettive e alla fiducia nell'altro, che, in questo periodo, riteniamo siano particolarmente preziose, e quindi siamo pronti a sostituire la paura con il coraggio.
Ringraziamo la dottoressa psicologa forense Laura Volpini che, con la sua acuta analisi, ha messo in evidenza i problemi derivanti da un lungo periodo d'isolamento della socialità ed ha sostenuto la nostra iniziativa, confermandoci come promotori di un progetto che porterebbe ad un allentamento della situazione di stress psico-fisica vissuta da molti e subita dai più deboli. Un esperimento che potrebbe aver un valore a livello nazionale.
Comitato Elba Isola della Fiducia
Referenti per contatti:
- TATIANA PAOLINI 3332641008 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- ROBERTO BARSAGLINI 3292453201 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- GABRIELLA VOLPINI 3394018420 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Verso la fase 2, pensando ad una socialità sostenibile - la lettera della dott.ssa Volpini
Le misure restrittive adottate dal Governo a partire dal 10 marzo scorso, costituiscono per i bambini e gli adolescenti, senza dubbio, una forma di “deprivazione evolutiva”. E' stata interrotta improvvisamente la loro routine quotidiana, fatta di scuola, di confronto sociale, gioco, sport, musica e altro.
Per i bambini e gli adolescenti il tempo ha un valore diverso rispetto agli adulti, perché ogni giorno è fonte di apprendimento e di crescita, attraverso le interazioni sociali.
La prolungata sospensione di questo “tempo di vita” per i bambini e gli adolescenti può inibire e ritardare la loro crescita psicologica, intellettiva, emotiva.
Approvo quindi con favore la proposta degli amici dell'Elba, che chiedono in questo senso di regolamentare la vita sociale in previsione dell'apertura del lockdown, dando la possibiltà di passeggiate sulla spiaggia o in un parco. Di questo beneficerebbero senz’altro tutti, compresi bambini ed adolescenti.
Ovviamente, soprattutto nei primi giorni, dovrebbe essere predisposta un'attenta vigilanza per evitare assembramenti e per il rispetto delle regole.
Altre categorie, di cui si è cominciato a parlare in questi giorni, sono i giovani e gli utenti in genere di servizi di centri diurni e case famiglia, malati psichici o diversamente abili, spesso dimenticati.
Anche per loro, rimanere troppo tempo chiusi nelle loro abitazioni, con le difficoltà di gestione da parte dei loro familiari, può implicare una perdita di quei miglioramenti che faticosamente avevano ottenuto nel tempo.
A questo proposito ci sono delle esperienze di associazioni professionali che, anche a distanza, continuano a svolgere delle attività con i loro utenti.
Ovviamente si potrebbe auspicare la riapertura di questi centri, inizialmente, solo per gli utenti più bisognosi, magari scaglionando le presenze in un rapporto "one to one".
Ritengo che la fase 2 sia quella più delicata. Le scelte che verranno prese, saranno dirimenti per andare nella direzione della risoluzione del problema.
La cautela è d'obbligo, ma certamente dal 4 maggio si dovranno tentare delle strade che rispettino sì le direttive nazionali, ma che siano calate anche nelle realtà locali.
Laura Volpini , PhD Psicologa sociale e forense, Psicoterapeuta.
Esperta di problemi della famiglia, del disagio giovanile e della devianza.
Docente presso "La Sapienza" Università di Roma
La Proposta inviata alle Istituzioni
Al Signor Presidente della Giunta Regionale Toscana
Sig. Enrico Rossi
Al Signor Presidente della Giunta Provinciale
Sig.ra Marida Bessi
Ai Sindaci dei Comuni dell'Isola d’Elba
Oggetto: Proposta per l'allentamento delle misure restrittive delle libertà sociali sul territorio elbano.
• Viste le caratteristiche di isolamento naturale del nostro territorio, che renderebbero semplici i controlli di accesso e di uscita dall'isola;
• vista la condotta responsabile della popolazione elbana, che si è dimostrata rispettosa delle regole, consentendo la scarsa diffusione dell'epidemia sull'isola;
• vista la scarsa densità di popolazione dell'isola;
• vista la fragilità dell'economia dell'isola e la necessità di dare respiro alle fasce più sensibili all'isolamento domiciliare;
• visto che già, a livello governativo, regionale e nazionale, si sta prendendo in considerazione la possibilità e la necessità di differenziare i provvedimenti sul territorio italiano e che altri comuni in Toscana si sono già proposti come Comuni guida per esperimenti in tal senso, che possano valere come parametri nazionali
ne consegue che con le dovute cautele, si possa allentare l'interdizione delle libertà individuali e collettive e perciò
proponiamo
di condurre all'isola d'Elba un test-guida nazionale, anticipando la riapertura parziale, per verificare il comportamento della popolazione rispetto alle nuove regole, dopo oltre un mese di forti restrizioni e valutare così quale livello di coscienza civica e responsabilità personale sia stato raggiunto.
Questo permetterebbe di avere un parametro da applicare a livello nazionale per aree simili per estensione, densità e percentuale di contagi.
Si potrebbe al contempo pensare di incrementare gli screening sugli abitanti dell'isola.
I risultati ottenuti potrebbero essere utilizzati dai tecnici a scopo di indagine.
Ovviamente, questo non vuole e non deve essere un invito alla trasgressione delle norme di tutela sanitaria imposte dal governo, anzi vuole essere una loro ulteriore precisazione, dettata non solo dal buon senso, ma anche dal senso di alta responsabilità civica che questo esperimento richiede.
Tutto ciò sarebbe temporaneo, per un tempo minimo di 15- 20 giorni, con la possibilità di proroga.
L'esperimento potrebbe iniziare dal 4 maggio 2020.
Nello specifico si propone:
• un implemento dei controlli al porto di Piombino durante questo periodo di prova;
• la libera circolazione di residenti e domiciliati su tutto il territorio insulare, con obbligo di mascherina, e il mantenimento della distanza di sicurezza tra le persone con l'obbligo di non creare assembramenti;
• per gli spostamenti in automobile, max. 2 persone ad eccezione dei nuclei familiari conviventi;
• la possibilità di attivare servizio di assistenza domiciliare per i bambini/ ragazzi con difficoltà (dove possibile e per le famiglie che lo richiedano), per alleggerire il carico sui genitori;
• l'auspicabile riapertura del centro diurno, per gli utenti più bisognosi di supporto, per alleggerire il compito delle famiglie;
• favorire accordi tra Comuni e cooperative sociali/associazioni per la realizzazione di attività all'aperto per i minori in piccoli gruppi;
• la possibilità di riapertura di bar e ristoranti a orari ridotti per consentire la sanificazione degli ambienti, previa comunicazione ai Comuni di appartenenza, che dovranno verificarne le caratteristiche di idoneità;
• la riapertura di parchi per passeggiate e attività sportive singole o in piccoli gruppi, mantenendo sempre le distanze di sicurezza;
• la riapertura delle spiagge libere escludendovi la sosta ed evitando assembramenti durante questo periodo di prova (per il regolamento della fruizione delle stesse durante la stagione estiva attenderemo le indicazioni del Governo);
• la possibilità di circolare con la propria imbarcazione non oltrepassando le 3 miglia dalla costa, con le stesse indicazioni date per gli spostamenti in automobile.
Ringraziamo i Sindaci per l'attenzione ed il lavoro svolto in questo difficile periodo e chiediamo un confronto sulle proposte avanzate.
Riteniamo che questa proposta sia un contributo importante e costruttivo anche per la risoluzione del problema a livello nazionale.
Riteniamo che il comportamento virtuoso da parte degli elbani potrebbe essere un indice di garanzia per i futuri eventuali turisti e conferire un salto di qualità per l'immagine della nostra cara isola d'Elba.
(510 le firme raccolte in modo virtuale)