L’ennesimo prolungamento del lockdown è una doccia gelata ed una fortissima delusione per moltissime attività che si stavano già preparando a implementare al dettaglio tutti i protocolli di sicurezza per riprendere gradualmente il lavoro. E che, in molti casi, ancora aspettano di fruire delle misure di sostegno di marzo, dal bonus all’accesso al credito agevolato.
“Gli imprenditori sono allo stremo", scrive la Presidente di Confesercenti Maristella Calgaro c’è l’impressione che il Governo non si renda ben conto che siamo vicini al punto di rottura economico ma anche sociale. "Quasi un mese di ulteriore rinvio per le attività commerciali ed addirittura di più per ristoranti, bar e servizi alla persona, vuol dire aggravare ulteriormente la situazione economica, con il rischio concreto che molte attività chiudano per sempre. Inoltre, mancano del tutto risposte per il comparto turistico, le cui attività sono ancora in uno stato di profonda incertezza, senza fatturato e senza prospettive per il futuro".
“Il commercio ambulante e su area pubblica neanche è stato nominato durante la conferenza stampa del premier Conte - prosegue la presidente Calgaro – ed anche i mercati rappresentano un punto di riferimento sicuro, proprio perché di prossimità, e possono riaprire in tutta sicurezza, rispettando i protocolli che abbiamo condiviso e sottoscritto".
“Lo stop è ancora più grave”, continua Calgaro, “se si considera che a tutt’oggi gli imprenditori non hanno alcuna certezza rispetto agli aiuti annunciati e i provvedimenti già varati non stanno funzionando come auspicato: le imprese ancora aspettano di fruire delle misure di sostegno, dal bonus all’accesso al credito agevolato. Gli 800 euro promessi e di cui non abbiamo traccia non sono sufficienti, servono interventi rapidi con contributi a fondo perduto.
Il tempo sta per scadere – conclude la presidente - i nostri imprenditori sono pronti a far ripartire le attività commerciali già dal 4 di maggio altrimenti l’emergenza sanitaria diventerà una catastrofe economica paragonabile ad una guerra".