Sono un medico di famiglia all’Elba e, in verità, sono molto preoccupato per le prossime modalità di apertura della stagione turistica.
Il punto delle residenze definite “estive” ha un filo diretto con la possibile ripresa di un picco epidemico sull’Isola. Sono d’accordo che si dovrebbe ora e non a posteriori, saggiare la veridicità di tali residenze strumentali risalendo ai veri siti di domicilio delle persone ed attivando, quindi, tutte le azioni a tutela del rispetto delle norme.
Come quando gioca l’Italia si diventa un po’ tutti allenatori, così in tempo di epidemia si è tutti epidemiologi. L’intervento che ricorda le percentuali di “capacità untoria” delle varie componenti sociali in Italia finisce per equiparare La Lombardia alla Puglia o il Veneto alla Campania.
Non è così! All’Elba esistono innumerevoli soggetti possessori di seconda casa che vivono abitualmente nelle zone Lombarde coinvolte nella epidemia e che ancora oggi vedono alti i nuovi contagi giornalieri che sicuramente incrementeranno quando sarà disatteso il protocollo di sicurezza. Con tutto il dovuto rispetto per le tante vittime, l'Elba non può permetterselo.
All’Elba la epidemiologia dei casi presenti vede chiaramente un collegamento con le zone suddette. Ciò in assenza di adeguate strutture di terapia intensiva.
Ottimamente l’organizzazione messa in campo dalla ASL ha saputo circoscrivere, isolare, rendere minime le conseguenze della diffusione del covid19.
Sinceramente sarebbe utile un intervento dei Sindaci a tutela dell’Isola.
Capisco il dilemma: ogni turista non fatto imbarcare saranno meno introiti per il turismo, ma saranno meno spese per la sanità elbana e per gli elbani. Soprattutto per il rischio di diffusione del covid.
Sarebbe importante organizzare un filtro a Piombino: test rapidi a chi, venendo da fuori, vuole entrare sull’Isola. Se negativo per IGG ed IGM allora si imbarca, altrimenti deve sottoporsi al tampone. Ci vorrà tempo, ma l’accesso sarà controllato. E quanto sarà maggiormente richiesta un’isola dove non arriva il virus? Quanto saranno maggiormente disposti ad impegnarsi economicamente i turisti con tale qualità?
Il controllo del virus dovrebbe essere il lasciapassare ad un turismo di qualità. Non d'elite, spesso insensibile ai bisogni della collettività, ma un turismo di qualità.
Le stesse associazioni imprenditoriali ed a difesa del turismo dovrebbero essere coinvolte in prima persona nel "Progetto Qualità”.
Mario del Prato