Celebriamo una festa dei lavoratori importante, inevitabilmente "soffocata" dalle regole della pandemia in atto, quindi priva di eventi pubblici, visto che ogni giorno, muoiono ancora centinaia di persone e a migliaia risultano infettate dal Covid-19. Dopo il 25 aprile della Festa della Liberazione, è la volta del Primo Maggio e come è avvenuto per la precedente occasione, il sindacato pensionati dell'Isola D'Elba, della CGIL, dedica questo evento alle donne.
E' stato infatti lanciato a livello mondiale un 1° maggio Femminista Transnazionale. Una data storica il primo di maggio che unisce le lavoratrici e i lavoratori di tutto il mondo nella difesa dei loro diritti. C'è ancora molto da fare, anche in Italia, stante il drammatico dato di quasi 1000 persone morte sul lavoro nel 2019. Evidentemente la società italiana non riesce a garantire la sicurezza, a parte certi casi di incidenti accaduti per pura fatalità. In fatto di parità tra donne e uomini poi, sta proseguendo l'ingiustizia di trattamenti economici inferiori per le donne, inoltre la piaga della disoccupazione non si risolve e sono ancora da garantire le migliori condizioni durante lo svolgimento delle attività lavorative. Senza dubbio i movimenti femministi, ancora di più oggi, hanno un valore in una società in continua difficoltà, con crisi economiche pesanti per scelte sbagliate di carattere finanziario e politico. E adesso abbiamo un'Italia ancora più debole, colpita pesantemente dalla diffusione di un virus mondiale, anch'esso generato indirettamente dall'uomo, da sempre incapace di mettere al primo posto la severa tutela dell'ambiente. Dalle distorsioni esistenziali, dagli squilibri e dalla povertà si originano ciclicamente i fenomeni infettivi. Con l'occasione nel primo maggio è indispensabile dedicare un pensiero a Pietro Gori, avvocato, scrittore, poeta e perseguitato, difensore degli umili, fortemente inserito nel nostro tessuto cittadino ed elbano, agli inizi del 1900. Il suo decesso nel 1911, a soli 46 anni, a Portoferraio, vide l'intera città partecipare al suo funerale. In sua memoria inseriamo qui la prima strofa del suo "Inno al primo maggio", scritto nel 1892 nel carcere milanese di San Vittore, dove era stato rinchiuso.
Vieni o Maggio t'aspettan le genti
ti salutano i liberi cuori
dolce Pasqua dei lavoratori
vieni e splendi alla gloria del sol.
Alleghiamo anche un manifesto per il Primo Maggio creato da Giuliano Frangini della nostra segreteria.
Franco Dari, segretario dello Spi Cgil dell'Elba