Premesso che il Club Alpino Italiano è un'associazione di protezione ambientale riconosciuta nell'elenco del ministero dell'ambiente e portatrice di interessi diffusi, che da anni collabora con il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e con varie amministrazioni comunali elbane, la Sottosezione elbana, limitandosi
ad esercitare, anche attraverso gli organi di stampa, un costruttivo e lecito diritto di critica, vuole ancora sottolineare lo spirito propositivo (e operativo) che la contraddistingue.
Sosteniamo da anni il valore culturale della nostra rete sentieristica come strumento di conoscenza della montagna e della nostra storia e, quando alcuni sentieri particolarmente rilevanti vengono depennati dalle mappe, in modo consapevole e condiviso tra soggetti pubblici, ci permettiamo di dissentire proponendo soluzioni alternative.
Nello specifico, desideriamo distinguere i sentieri che attraversavano il Parco Minerario di Rio da quelli che invece erano stati concepiti (proprio dallo stesso Parco Minerario poco tempo fa!) appositamente per correre all’esterno dei confini delle aree minerarie senza pregiudicare la bigliettazione e senza compromettere in alcun modo la sicurezza e le responsabilità relative alla loro frequentazione.
Riguardo a questi ultimi ci riferiamo alla strada del Cavatore (ex sentiero 259) che rappresentava un itinerario strategicamente rilevante e che collegava il centro abitato di Rio con la Grande Traversata Elbana.
Altri sentieri cancellati sono completamente fuori le aree di competenza del Parco Minerario; per esempio, il 211 era un breve itinerario che dalla Strada Prov.le della Parata, in corrispondenza dell’ultima salita alla Torre del Giove, scendeva attraverso una lecceta interamente in terreni privati fino all’Ugliero, voragine di origine carsica particolarmente rara all’Elba e di cui pochissimi conoscono l’esistenza. E ancora, parte del sentiero 206, sovrapponendosi ad una mulattiera carrozzabile già in uso dai veicoli di numerosi turisti, collegava il mare orientale (sentiero 207 ovvero Cala Seregola) con la Strada Prov.le della Parata, addirittura favorendo il collegamento, attraverso una splendida lecceta, con la Frazione del Cavo, sentiero 200.
Ci chiediamo quindi perché non ripristinare almeno i sentieri fuori dall’area a bigliettazione del Parco Minerario? Cioè il 259 nel suo tracciato originario, il 211 unitamente alla parte più a nord dell'ex 206?
Nell’ottica di una maggiore visibilità del Parco Minerario stesso, perché non chiedere al PNAT di segnare diversamente quei sentieri sulla mappa aggiungendo in legenda una voce “sentiero soggetto a ticket”?
Ultima considerazione ma non meno importante: la prossima azione di valorizzazione della sentieristica in collaborazione con il Parco Nazionale sarà il rinnovo della cartellonistica su tutta l’Elba. Sembra quantomeno illogico e/o contradditorio rinnovare la cartellonistica senza indicare i sentieri di Rio; verranno
sostituiti anche pannelli presenti a Rio Marina, Cavo e nella piazza dell’ex-Comune di Rio nell’Elba.
Il Club Alpino Elbano chiede all'amministrazione di Rio di valutare insieme l'opportunità di proporre al PNAT di modificare nuovamente la carta inserendo i tracciati più rilevanti.