Lo SPI CGL ELBA ha segnalato di recente la grave carenza del nostro ospedale isolano per la mancanza della rianimazione, non avendo il pronto soccorso del nosocomio di san Rocco a Portoferraio, letti per cure intensive in caso di assistenze urgenti per malati gravi, contagiati da Covid 19., che presentassero insufficienza respiratoria. E quindi se accade tale tipo di situazione non resta che l'elisoccorso o la nave, con incognite nel caso le condizioni meteo impedissero tali trasferimenti a ospedali del continente, opportunamente attrezzati.
Oltre ai problemi connessi a questa patologia pandemica, presente in questo periodo, ancora una volta voglio sottolineare l’importanza di poter avere nel nostro ospedale, anche un reparto di cure intensive per le urgenze riguardanti malattie gravi del cuore, considerando che l’infarto miocardico non è una malattia rara, ma la prima causa di morte in Italia, per cui necessita di una terapia con intervento immediato da parte di personale medico specializzato per le cure del caso.
L’organico del nostro ospedale per quanto riguarda questo settore è di soli due soli cardiologi, pertanto è insufficiente e non può rispondere alle urgenze cardiologiche per la nostra isola, che nel periodo invernale sono presenti circa 30 mila persone residenti e nel periodo estivo, con gli ospiti, i cosiddetti vacanzieri, si raggiungono 3 milioni di presenze.
I due cardiologi dell’organico attuale del nostro ospedale, pur essendo ben preparati per quanto riguarda la diagnostica e la terapia delle malattie di cuore, non sono in grado di coprire per 24 ore le urgenze per la patologia cardiaca.
Concludendo è necessario predisporre nel nostro ospedale un reparto di cure intensive cardiologiche con almeno 3 posti letto e con un organico di 5 cardiologi per coprire un’assistenza continua e adeguata per 24 ore e garantire anche l'applicazione di pace maker, cosa che attualmente non è possibile.
Dott. Mario Mellini