Avevamo lanciato per tempo l’allarme sul rischio di ulteriori scellerate privatizzazioni delle spiagge. Con la scusa del Coronavirus era iniziato infatti da tempo il lavorio di alcuni gruppi di interesse per ottenere l’ampliamento delle concessioni demaniali con la conseguente riduzione delle spiagge libere. Il primo a partire in zona è stato il Comune di Piombino con la proposta del Sindaco (Fratelli d’Italia) che in pratica prevede l’allargamento delle concessioni ai privati in cambio del controllo da parte loro del distanziamento tra i bagnanti anche nei tratti residui di spiaggia pubblica. Non dissimile la posizione del PD elbano che in un primo momento aveva proposto che i titolari delle concessioni avrebbero potuto noleggiare sdraio ed ombrelloni anche nelle spiagge libere (che forse in pratica è anche peggio), ma che, più di recente, ha dichiarato sulla stampa di condividere la proposta del Sindaco di Piombino. Alcuni comuni per adesso hanno risposto negativamente a tali ingiuste pressioni privatizzatorie ma certo non sono stati molto aiutati dalla Regione Toscana. Quest’ultima, tramite l’Assessore Ciuoffo, si è pilatescamente defilata dicendo che emanerà delle vaghe linee guida e che ogni decisione sarà rimessa alla libera scelta dei comuni cui compete la gestione del demanio marittimo. In questo contesto si inserisce una specie di “giallo” originato dalla intervista rilasciata a RAI 3 dal Sindaco di Portoferraio e dal rappresentate di una delle associazioni di categoria sullo sfondo della spiaggia de Le Ghiaie a Portoferraio. Mentre il primo cittadino si limitava ad affermazioni un po’ generiche, anche se abbastanza preoccupanti dato che diceva che sulla spiaggia quest’ anno ci sarebbero stati “anche dei tratti di spiaggia libera” e che il controllo sarebbe stato affidato al personale della società partecipata Cosimo De'Medici, il rappresentante della associazione imprenditoriale manifestava, senza essere smentito da nessuno dei presenti, la propria soddisfazione per aver ottenuto l'allargamento delle concessioni esistenti. Fortunatamente sui social si scatenava il finimondo con la protesta di numerosi cittadini tanto che il Comune di Portoferraio in serata era costretto a pubblicare una frettolosa ed imbarazzata smentita. Ne prendiamo atto con soddisfazione e chiediamo adesso che le spiagge libere siano difese e tutelate, che sia approvato un piano di gestione del demanio che stabilisca che almeno l’80 per cento delle spiagge sia mantenuto libero alla fruizione dei cittadini senza oneri e balzelli di alcun tipo, che si coinvolga l’associazionismo ed il volontariato e si garantisca la sicurezza dei bagnati con l’assunzione di personale da parte degli enti pubblici.
L’idea di privatizzare ulteriormente le spiagge è sbagliata. È una scelta classista perché verranno penalizzati coloro che non possono permettersi di pagare il noleggio di sdraio e ombrelloni. È una scelta miope perché i turisti vogliono le belle spiagge libere e non apprezzeranno ulteriori privatizzazioni e sceglieranno altri posti per le vacanze. È una scelta retrograda che denota un modello turistico di rapina che non valorizza l'ambiente, il patrimonio storico e la cultura e non fornisce validi servizi ma pensa solo a lucrare su posizioni di rendita create a discapito dei beni pubblici.
Da parte nostra continueremo a vigilare e a denunciare ogni tentativo di ridurre ulteriormente i diritti di tutti i cittadini.
Partito della Rifondazione Comunista
Circolo "U.Lupi" - Isola d'Elba