Un sussulto nella quiete elbana (preoccupata per l'emergenza covid).
Dall'intervista a una radio locale, è partita la proposta <<Smart Elba>>. A lanciarla è stato un elbano, Daniele Mazzei, 38 anni, ingegnere biomedico, ricercatore presso il dipartimento di informatica dell'Università di Pisa.
Di cosa si tratta? <<Smart Elba – spiega Mazzei - è un progetto di innovazione territoriale che punta a trasformare l’Isola d’Elba in un laboratorio di “esperienze” basato su tecnologia, condivisione dati e coinvolgimento della popolazione e degli enti pubblici. Non è un portale turistico, è un progetto di rinascita ed evoluzione sociale. Un progetto di innovazione di un territorio che punta a cambiare l’attitudine di vita dei propri abitanti, rendendoli parte integrante ed attiva di un meccanismo virtuoso finalizzato a far diventare il territorio un posto in cui vivere un’esperienza, non una semplice vacanza>>.
Gli obiettivi del progetto sono quattro: facilitare la raccolta e la fruizione di dati e informazioni sull’Isola; incrementare il turismo esperienziale; permettere l’analisi strategica dell’economia elbana; intercettare finanziamenti e investimenti privati.
Prima di tutto, spiega il promotore, <<dobbiamo far vivere ai nostri ospiti “l’esperienza di essere Elbani”, dobbiamo esserne così tanto orgogliosi da volerlo condividere con altri!>>. Ecco allora l'idea di una piattaforma di condivisione delle informazioni, che permetterà la fruizione facile e intuitiva delle esperienze che l’Isola mette a disposizione. <<Dobbiamo immaginare un presente (non un futuro) in cui i nostri ragazzi scelgono i percorsi di trekking su un portale, dove imparano ad andare in mountain-bike trovando una guida che vive in un altro Comune perchè ne hanno visto i video sul portale etc>>. Sarà possibile così far conoscere agli Elbani e ai turisti quali sono le esperienze che si possono assaporare vivendo sull’Isola. Qualche esempio. <<Un cuoco esperto di cucina storica, un artigiano del cuoio o della ceramica, un esperto di botanica, un appassionato di trekking, devono diventare modelli per i nostri giovani e poi attrattori per i nostri turisti. Creiamo influencer della cultura Elbana e facciamoli diventare i nostri ambasciatori nel mondo>>.
E’ necessario allora dar vita ad una centrale di raccolta di dati oggettivi, base per qualunque analisi e strategia. <<I dati sono il petrolio del nuovo millennio - afferma con convinzione Daniele Mazzei – e Smart Elba ambisce a far diventare la nostra Isola un luogo smart, guidato dai dati e dall’oggettività>>. Una innovazione turistica, sociale e tecnologica dell'Isola potrebbe favorire l'accesso a finanziamenti europei, nazionali e regionali, ma anche di società e fondazioni.
Ma di cosa c'è bisogno?
Nessun dubbio: <<Una forte volontà politica ed amministrativa. Gli enti pubblici elbani devono prendere atto della situazione in cui ormai da troppi anni l’economia e la società elbana vertono e devono superare gli steccati ideologici per lavorare all’unisono al bene comune e al futuro del nostro territorio>>.
È necessaria quindi una manifestazione di volontà.
E qualcuno si è espresso.
Andrea Gelsi, sindaco di Capoliveri, comune capofila della Gestione associata per il turismo, ha mostrato interesse invitando Mazzei ad un incontro, e questi si è detto subito disponibile, auspicando però il coinvolgimento delle altre amministrazioni del territorio. Anche il Comune di Marciana Marina ha espresso interesse e ha invitato <<tutta la comunità elbana a sposare il progetto investendo tempo e risorse per dare gambe ad un’idea di grande valore sociale, culturale ed economico>>. L'Elba dei sette comuni non ha una tradizione di costante collaborazione. Ma le diversità locali, anziché un ostacolo, secondo i marinesi possono rappresentare <<unicità e ricchezza. La forza di quest'isola è nell’essere continuamente diversa e bellissima anche nei paesaggi e nei colori, nelle tradizioni enogastronomiche o nel lessico dei suoi abitanti. Mille facce, tutte ugualmente belle, della stessa terra>>.
Dello stesso avviso il coordinamento delle Pro Loco (un recente bel segnale di sinergia) che dà la sua disponibilità nel ruolo di <<facilitatore>> della vita sociale e delle attività culturali dei loro territori, sottolineando che <<solo dalla squadra, con l’entusiasmo dei giovani e l’esperienza dei meno giovani, si otterranno risultati efficaci e duraturi>>.
Anche il Forum giovanile, all'interno della proposta <<Elba Re-Start>>, sostiene il progetto di innovazione tecnologica di Mazzei.
A questo punto ci chiediamo: cosa succederà nei prossimi mesi? Si riuscirà ad entrare in un meccanismo virtuoso di programmazione unitaria, condivisa, in un momento storico caratterizzato dall'emergenza? Si riuscirà a fare un salto di qualità complessivo, cogliendo l'occasione offerta dal giovane ricercatore elbano?
Vale la pena ricordare che altre realtà possono entrare in questo dinamismo. Basta pensare al ruolo della scuola e della formazione. Proprio Daniele Mazzei, due anni fa, invitato all'inaugurazione dell'anno scolastico dell'istituto <<Foresi>> (in qualità di ex alunno liceale), ha parlato delle trasformazioni in atto nel mondo della formazione. Ha spiegato che nella società complessa, la sfida alla formazione è rappresentata dal saper coniugare le competenze disciplinari con le abilità gestionali, relazionali, sociali. Ha parlato dello sviluppo di quella competenza che è <<l'imparare ad imparare>>, della capacità di affrontare e risolvere problemi nuovi (<<problemi solving>>), di <<contaminazione interdisciplinare>>. Ha ricordato pure che, nella relazione educativa con i giovani, va considerato l'elemento speranza: <<occorre insegnare che c'è un futuro, oggi c'è bisogno di credere nel futuro>>. Solo da qui prende il via una dinamica capace di far emergere i talenti di ciascuno, dando a tutti l'opportunità di raggiungere mete sempre più alte.
Ecco, la trasformazione economica e socioculturale di un territorio non può prescindere dal ruolo, potenziato, della scuola e del sistema della formazione. E il territorio deve crescere in questa consapevolezza, ascoltando e sostenendo l'azione di chi opera in questo settore e che, negli ultimi tempi, ha avanzato proposte perché la scuola elbana abbia le stesse opportunità delle scuole del <<continente>>.
Nunzio Marotti
da Toscana Oggi