“Evidenti profili di illegittimità, manifesta irragionevolezza e sviamento”. Questi alcuni dei motivi del TAR Toscana, indicati nella sentenza n. 693 del 9 giugno 2020, per censuare nuovamente il comportamento ostruzionistico del Comune di Capoliveri. È uno degli ultimi atti che conferma la legittimità (e la necessità) della costruzione del dissalatore di Mola, per la messa in sicurezza della risorsa idrica potabile per tutta l’Isola d’Elba. L’amministrazione comunale di Capoliveri, dopo aver predisposto, negli anni passati, tutti gli atti necessari alla costruzione del dissalatore elbano sul suo territorio comunale, a fine 2018 fece inversione di marcia, contrastando l’opera che fino ad allora aveva voluto. Sono passati moltissimi mesi di contrasto tra AIT, ASA e Regione Toscana (che difendono la necessità basilare del dissalatore elbano) e Capoliveri che ha operato contro l’opera strategica regionale con un atteggiamento che anche per il TAR è risultato essere “capzioso e infondato”.
Adesso ripartono subito i lavori di ASA al cantiere di Mola per la costruzione delle opere a terra del dissalatore e del miglioramento delle tubazioni in quel territorio.
“Il dissalatore è fondamentale per l’isola d’Elba – ha detto il direttore di AIT, Alessandro Mazzei -. Dopo le chiarissime sentenze del TAR voglio vedere chi avrà ancora il coraggio di bloccare i lavori per quest’opera strategica, che serve per mettere in sicurezza l’Elba dal rischio siccità”.
Vista la trasmissione da parte del TAR di tutti gli atti alla procura regionale della Corte dei Conti e la condanna del Comune di Capoliveri al pagamento di tutte le spese legali, la sentenza del TAR dovrebbe rappresentare un monito definitivo per l’amministrazione comunale, già di recente sollecitata da tutti i Sindaci della Val di Cornia che hanno scritto una lettera accorata per affermare che il dissalatore è necessario, considerato che la falda acquifera della Val di Cornia è sempre più in crisi e non può continuare a rifornire ai livelli attuali anche l’Elba attraverso la condotta sottomarina.
Il risultato si è ottenuto per l’impegno istituzionale della Regione Toscana e dell’Autorità Idrica Toscana, per la professionalità degli uffici legali di AIT e di ASA e per la regolarità nella condotta tecnica e operativa di questi due enti su tutta la vicenda.