Secondo la definizione data dall’UNPLI, Unione Nazionale Pro Loco Italiane (2017), le “Pro Loco sono associazioni senza scopo di lucro formate da volontari che si impegnano per la promozione del luogo, per la scoperta e la tutela delle tradizioni locali, per migliorare la qualità della vita di chi vi abita, per valorizzare i prodotti e le bellezze del territorio. Le Pro Loco organizzano manifestazioni in ambito turistico culturale, storico ambientale, folcloristico, gastronomico, sportivo. Sono un punto di riferimento sia per gli abitanti sia per i visitatori di una località.”
Costituite su base volontaria e democratica, fra persone che impiegano il loro tempo e le loro competenze a favore della realtà in cui vivono, le Pro Loco svolgono una funzione importante di intermediazione fra i cittadini, le Amministrazioni ed eventuali ospiti dei territori di riferimento. Costituiscono, se ben gestite, un elemento importante di innovazione nelle policy regionali, contribuendo allo sviluppo della partenariato pubblico-privato e ad una maggiore efficacia dell’accoglienza turistica regionale negli ambiti di destinazione turistica.
In genere appartengono alla categoria degli enti non commerciali. Le operazioni che le Pro Loco possono effettuare si possono suddividere in due grandi famiglie:
1) attività istituzionali e non sono assoggettate ad imposizione fiscale: attività culturali, promozione turistica del luogo, organizzazione di eventi e manifestazioni, restauro monumenti, valorizzazione di bellezze naturali e del patrimonio storico, etc...
2) attività commerciali e quindi con rilevanza fiscale perché svolgono attività commerciali quali vendita di merci, organizzazioni di sagre, somministrazione di alimenti e bevande, spettacoli a pagamento, erogazione di servizi...
La Pro Loco di Portoferraio ha organizzato negli anni manifestazioni ed eventi soprattutto nella stagione estiva ma era scarsa la partecipazione democratica dei cittadini, pochi i soci, scarse le assemblee, poco pubblicizzata l’attività della Pro Loco e nulle le campagne associative.
Alcuni cittadini hanno sentito la necessità di contribuire alla costruzione di un progetto di futuro per Portoferraio e si sono iscritti alla Pro Loco per mettere a disposizione professionalità, esperienze, idee, tempo ed energie per un programma condiviso di attività. Discreto il numero delle presenze e dei nuovi associati che devono dotarsi di nuovi organi direttivi.
Si capisce quanto sia importante la partecipazione attiva dei cittadini, non solo nello svolgimento delle attività secondo il calendario che verrà definito, ma anche ai processi decisionali dove si stabiliranno gli obiettivi nell’interesse generale del luogo in cui si trovano ad operare e le strategie per raggiungerli.
Non essendo organi elettivi o di rappresentanza politica la più ampia partecipazione, ad esempio nell’organo direttivo, è garanzia di trasparenza, alternanza, condivisione, partecipazione e efficienza. Essendo la partecipazione ed il lavoro su base volontaria, può capitare che altri impegni impediscano la costante partecipazione delle persone alla vita anche attiva della pro Loco. Un numero ristretto all’interno di un direttivo rischia di far diventare le decisioni appannaggio di pochissimi e quindi non condivise dalla maggioranza, con pericolosa deriva autoritaria che scoraggerebbe la partecipazione degli altri soci.
Sono da ricercare intese e alleanze, anche con la stipula di convenzioni, con le Amministrazioni comunali ma senza che per questo ci siano condizionamenti o ingerenze nella gestione della Pro Loco che è una libera associazione di persone, assolutamente avulsa dalla politica. Proprio per questo si rende necessaria la massima trasparenza e la più ampia partecipazione attiva e la rappresentanza dei cittadini attraverso gli organi che gli Statuti e i regolamenti delle Pro Loco prevedono. Qualsiasi atto che si rendesse necessario, come ad esempio la selezione del personale e dei fornitori di beni e servizi, dovrà basarsi su criteri oggettivi di competenze ed economicità rispettando criteri di equità, chiarezza, pubblicità la più ampia possibile.
L’obiettivo deve essere quello di conservare il patrimonio storico culturale materiale e immateriale identitario della comunità cittadina, migliorare la qualità della vita per tutti, cittadini e turisti, sostenere l’economia, il lavoro e il turismo senza intaccare il patrimonio.
La Pro Loco non deve essere un mero punto di accoglienza o di informazioni ma un attore autorevole dei tavoli dove si decideranno le sorti della città da un punto di vista urbanistico, sociale, economico, scolastico, culturale, sanitario, turistico. Da evitare quindi, come in passato, decisioni prese da pochi e comunicate a cose fatte. Si tratta prima di individuare le strategie e quindi adottare tutte quelle misure atte a raggiungere gli obiettivi individuati dalle Assemblee.
Qualsiasi altro comportamento corroderà la vita democratica e partecipata della Pro Loco riducendola a un mero esecutore o braccio operativo per raggiungere fini di parte e non l’interesse generale di una comunità che vuole essere protagonista del proprio futuro.
Sabato 13 giugno 2020 si terrà l’Assemblea per il rinnovo del Consiglio Direttivo e delle altre cariche previste dallo Statuto alla quale sono invitati i soci iscritti e con facoltà di voto come previsto dal vigente statuto.
“L'Assemblea, dopo aver fissato il numero, elegge tra i Soci i componenti del Consiglio Direttivo. ll Consiglio Direttivo è composto da un numero dispari di membri tale da assicurare una equilibrata rappresentatività degli iscritti che comunque non sia inferiore a cinque e non superiore a undici unità. (...)”
“Assicurare una equilibrata rappresentatività degli iscritti” è certamente un requisito necessario per rispettare i principi democratici e di partecipazione previsti dallo Statuto della Pro Loco di Portoferraio nel quadro della legge del Terzo settore.
Paolo Gasparri