In un quadro nazionale di ripensamento sul ruolo strategico della sanità pubblica, sintetizzato nell'annuncio di un Piano sanitario da 20 miliardi da parte del Ministro Speranza, parebbe il momento di rilanciare con forza e convinzione una richiesta decisiva per la qualità della vita nella terza isola italiana che, in alcuni periodi dell'anno, com'è noto, decuplica i propri trentamila abitanti.
Negli anni le battaglie di cittadini e istituzioni locali hanno evitato che l'ospedale si trasformasse di fatto in un grande Pronto Soccorso, evidenziando come il carattere di INSULARITA' richiedesse una specifica attenzione, volta a garantire quella sicurezza garantita nelle altre parti della Regione.
Oggi, pur in una situazione di Piante Organiche del personale infermieristico e medico, sottodimensionate rispetto alle previsioni e alle necessità (presenze magari da incentivare), la dotazione dell'Ospedale elbano di Portoferraio vede operativi reparti e servizi di qualità:
- Pronto Soccorso, con particolare attenzione alla gestione delle patologie tempo-dipendenti: Ictus, Infarto. Diagnosi, trombolisi, trasferimento in elicottero in centri di 2 livello
- U.O.C di Medicina
- U.O.C di Chirurgia generae
- U.O.S di Ortopedia – Traumatologia
- Servizio di Camera Iperbarica (all'Elba si effettua il 10% di tutte le immersioni in Italia)
- Punto nascita, con deroga nazionale, essendo il numero di parti < a 500 parti/anno; ma con un “Progetto Neo safe” collegato alla neonatologia di Pisa, unico piccolo ospedale a praticare la partanalgesia
- Pediatria
- Ostetricia e Ginecologia
- Dialisi
- Laboratorio analisi, centro emotrasfusionale
- Radiologia
- Poliambulatori
- Servizio di gastroenterologia
- Cure palliative sul territorio
- Servizio di anestesia-rianimazione (presenti solo 3 su 7 dei medici in P.O.)
- Elisuperficie-trasporto con elicottero: Pegaso proveniente da Massa e/o da Grosseto, che però non si attiva con vento forte.
Ci sono al momento 2 letti di subintensiva (predisposti in occasione dell’emergenza Covid, non essendo Portoferraio centro covid) che sono attivati in caso di impossibilità al trasferimento dei pazienti.
Ci si aspetterebbe quindi che la Conferenza dei Sindaci ribadisse con forza quanto scritto in anni di documenti ufficiali, che le forze politiche territoriali di governo e opposizione, la stessa Regione Toscana, si facessero carico di far giungere questa necessità nelle stanze in cui si decide l'allocazione delle risorse: è indispensabile nell’unico ospedale insulare avere una terapia intensiva dotata di personale medico ed infermieristico dedicato, con competenze specifiche e con spazi dedicati.
Anche per non vanificare le donazioni fatte dai cittadini, grazie alle quali sono state acquistate attrezzature di ottimo livello, il reparto di terapia intensiva va strutturato, con deroga rispetto alle norme vigenti, n base al D.M 70/15, relativo alle “aree orograficamente difficili” è possibile ottenere una deroga a livello regionale.
Gli spazi interni alla attuale struttura ospedaliera, necessari ad ospitare la Terapia Intensiva, sono facilmente reperibili, con lo spostamento del consultorio (circa 80 mq) in una vicina palazzina, da ristrutturare, di proprietà dell'Asl, un tempo adibita a dispensario. E', come sempre, questione di volontà politica.
Elbareport