Ho intercettato un discorso di Giani a Firenze in cui presentava l’obiettivo della sua campagna elettorale. Giani diceva che lui intende passare in rassegna i 50 anni della nostra esperienza regionale, quelli di cui aveva parlato il Presidente presidente Mattarella. Il presidente della Repubblica aveva però colto il successo delle regioni ordinarie riuscite a rafforzare il ruolo dello stato. Insomma non maggiore conflittualità e competizione con lo stato, ma maggiore cooperazione istituzionale.
Giani ha detto invece che noi toscani abbiamo fatto tante leggi, troppe e dobbiamo passare ad una maggiore amministrazione.
Per capirci; quella che ha ridotto le Province ad enti che contano quanto il 2 di briscola.
L’esperienza toscana di dall’inizio e diventato un modello nazionale, con presidenti che ebbero riconoscimenti pubblici anche da parte di presidenti della Repubblica come Napolitano.
Un ruolo che è ben testimoniato e confermato da una legislazione regionale che in più d’un caso anticipò quella nazionale.
Giani quale programma ha per la nostra regione?
Questioni ambientali di portata europea come il santuario dei cetacei, con un mare inquinato dove i pesci muoiono e pescare è pericoloso, Giani con quali proposte cercherà collaborazione con regioni come la Liguria la comunità europea;
con più amministrazione? Come sta accadendo già con discariche e simili? Basteranno nuovi guinzagli?
Se questo è il percorso che intende seguire Giani, l’approdo sarà immancabilmente fallimentare.
Renzo Moschini