Dico subito per evitare equivoci che non ritengo assimilabili i si all’accorpamento di qualche frazione comunale ad un nuovo comune al no al comune unico dell’Elba.
E non solo perché le scale sono incomparabilmente diverse ma soprattutto perché qui le realtà comunali si sono dovute via via misurare –diciamo pure fare i conti- con soggetti volti ad assicurare una cooperazione –vedi la comunità montana- ma anche con norme mirate di chiaro stampo assistenzialista finite male come dappertutto. Ricordo, ad esempio, lo stupore quando lessi –molti anni fa- i compiti della Comunità montana elbana ..sul mare dell’Elba, che sicuramente non aveva eguali sul territorio nazionale.
Tra i problemi nuovi c’era e c’è sicuramente il destino segnato delle province che hanno avuto un ruolo non secondario nell’aiutare la collaborazione tra comuni peraltro quanto mai litigiosi.
Nella discussione sul referendum mi ha colpito in particolare l’assenza o lo scarsissimo riferimento al parco contro cui storicamente e stoicamente i comuni dell’Elba salvo eccezioni si sono opposti in nome della non ‘interferenza’ in casa loro, interferenza però di nuovo caldeggiata da qualcuno in nome nientepopodimeno che di leggi ‘speciali’. Un modo come un altro per eludere nodi politico-istituzionali che nessuna legge ’speciale’ può sciogliere per conto dei comuni e delle istituzioni che devono metterci la faccia. Ricordo quando molti anni fa designato da poco dalla regione Toscana –ero vicepresidente del parco di San Rossore- a rappresentarla nel parco dell’Arcipelago allora in via di istituzione, partecipai ad un incontro nazionale promosso dalla Lipu di cui Mario Pastore era presidente onorario che fu accolto al porto da una manifestazione all’insegna di ‘Pastore riporta il tuo gregge all’ovile’. Visto il clima chiesi subito alla regione di cancellare il mio nome e di cambiarlo. Possibile che i comuni dell’Elba non abbiano qualcosa da dire insieme sul ruolo di un parco nazionale che ha un senso e uno scopo in quanto deve predisporre progetti, strumenti, occasioni ‘unificanti’ il territorio a partire dal mare che non è un optional separato e separabile?
Matteoli se non ricordo male pensò addirittura ad eleggerlo direttamente e forse sarebbe finito come il referendum che però non può cancellare quei problemi che peraltro sarebbero rimasti anche se avesse prevalso il si. E visto che non vogliono ‘interferenze’ i comuni dell’Elba devono pensarci loro senza scuse.