Chi come me sperava che con la fusione si sarebbe finalmente raggiunta quella trasparenza essenziale per il bilancio di un comune, può darsi pace.
La discussione sul rendiconto 2019 del Comune di Rio, alla ribalta delle cronache, dimostra invece inesorabilmente che la chiarezza è un'utopia e fa purtroppo sospettare che negli accordi elettorali ci fosse l'impegno di stendere un velo pietoso sul passato con la tecnica, quasi banale, di annacquare vecchie magagne con nuove magagne…
Come dire che al buio tutti i gatti son bigi.
Se davvero le risorse della fusione sono state spese nella parte corrente del bilancio si è infatti fatto poco di diverso dall' impiego di denaro pubblico per interventi diversi dai progetti finanziati e mai conclusi che ha all'epoca scandalizzato il sindaco di Rio nell'Elba De Santi tanto da spingerlo ad anticipare l'interruzione dell'attività del Comune, alla ricerca delle condizioni di una nuova ripartenza di questo territorio.
Comprensibile il segnale politico che giunge dalla stessa maggioranza: ci sono compromessi che non si possono e non si devono sottoscrivere nel rispetto del passato e del futuro del Paese.
Paola Mancuso