Il primo cittadino capoliverese anziché presentare le proprie dimissioni come atto dovuto, decide di portarle davanti al Consiglio
Il Sindaco di Capoliveri continua a stupire. Persevera con la farsa teatrale fin qui messa in atto, e decide di portare le proprie dimissioni - dopo le numerose richieste che, via via, si fanno sempre più pressanti - davanti all'Assemblea cittadina. Soprattutto dopo l'esito dell'ultimo refendum , il Sig. Barbetti dovrebbe fare "mea culpa" e lasciare l'incarico il prima possibile, e ciò come atto dovuto, come segno di responsabilità e rispetto nei confronti della propria cittadinanza, anziché rimettere la questione al Consiglio, nel cui seno, se non altro per la grande legge dei numeri, molto probabilmente verrebbe risolta a suo favore e lui continuerebbe a mantenere l'incarico... nonostante la "liason" con i suoi cittadini si sia irrimediabilmente e definitivamente incrinata..
Il Primo cittadino ha sulla coscienza, non tanto l'appoggio incondizionato allo scellerato progetto di fusione (estinzione) di Capoliveri - che per fortuna è stato cancellato dall'esito del recentissimo referendum - quanto il mancato coinvolgimento della sua popolazione in un dibattito serio e realmente informato sul tema (salvo l'ultimo incontro in Piazza La Vantina - location sulla quale ci sarebbe da aprire un capitolo di discussione - organizzato dai promotori del SI e dove sedeva tra i pochi ospiti).
Come dimenticare infine l'antefatto?? ... E' opportuno richiamare alla memoria quanto il Sindaco impedì di fare sin da subito (ancor prima che si programmasse qualsiasi tipo di incontro o dibattito)... osteggiando il tentativo (del capogruppo di minoranza) di portare la questione Comune Unico in Consiglio al fine di sollecitare una discussione e una votazione che consentisse di esprimere la posizione ufficiale dell'amministrazione.
Il Consiglio Comunale (ed è questa la cosa grave!!) nell'occasione, veniva, di fatto, privato della sua funzione principale, quella di indirizzo politico amministrativo, per l'ennesimo atto d'imperio del primo cittadino e - peraltro - senza che nessuno dei Consiglieri obiettasse alcunché!
Quanto sin qui detto vuole far riflettere tutti, cittadini e soprattutto consiglieri, i quali ultimi devono pretendere di uscire dal proprio stato di remissività e sudditanza e imporre al Sindaco di rassegnare le dimissioni, ma come atto dovuto, come atto di responsabilità e rispetto nei confronti della propria comunità... senza che la questione sia discussa e votata in Assemblea., oppure richiamare all'ordine il primo cittadino, e coordinarlo nella gestione del nostro comune, o come lo chiama lui "condominio", perché le cose trascurate e i problemi sono molti, e molto seri, ecco perché il passaggio della questione in Consiglio, secondo le normali procedure, rischierebbe di essere percepita (a ragione!!) come l'ennesimo e insopportabile atto di forza, ridicolizzando chi si è dissociato dalla sua linea politica, E ciò non è più ammissibile!!!!
Fausto Martorella