Chiamato a far parte della Commissione incaricata di vagliare le proposte presentate da un elevato numero di soggetti a proposito del nuovo stemma civico del Comune di Rio, recentemente formatosi in seguito alla fusione dei Comuni di Rio nell’Elba e di Rio Marina, ho dato il mio modesto contributo ai lavori.
Questi hanno visto dispiegarsi un ventaglio di professionalità e di sensibilità che, sebbene variegato, avrebbe potuto essere più ampio, ad esempio grazie al concorso di esperienze maturate negli ambiti della pittura, della grafica e dell’araldica. Forse vi avrebbe rappresentato un valore aggiunto anche la presenza della pubblicistica più partecipe del modello antropologico-culturale locale e di individualità riconducibili al mondo della Scuola. Ciò si sarebbe tradotto in scelte non so dire, ovviamente, di quale tenore, ma probabilmente diverse.
Mi sia consentito, ora, a giochi fatti, trascorso il timore di poter esercitare delle indebite influenze e suggestioni, rendere pubblico, attraverso il sommario bozzetto qui riprodotto, lo stemma che avrei messo in gara quando la veste di commissario, accettata per spirito di servizio, non me lo avesse legittimamente impedito.
Esso rimane privo di qualsiasi efficacia pratica e chiede solo di essere accolto come una testimonianza di affetto verso il piccolo mondo adorato della mia infanzia e della mia giovinezza. Beninteso, però, saranno esclusivamente le sue linee quelle che riconoscerò dentro di me.
Gianfranco Vanagolli