In seguito alla pubblicazione sul proprio profilo Facebook da parte del Sindaco di Campo nell'Elba Davide Montauti della frase "Sono contrario all'istituzione di aree marine protette", in quanto gruppo promotore della petizione "Area Marina Protetta Arcipelago Toscano: un mare di opportunità" http://chng.it/2yX2HtcKFC siamo rimasti un po' perplessi per una presa di posizione che non è stata motivata da nessuna spiegazione per motivare questa posizione.
Saremmo felici di poter capire quali sono le motivazioni che la spingono a fare una dichiarazione così netta. Ognuno è libero di avere la propria opinione, ma da quello che abbiamo visto, anche leggendo i commenti al suo post, spesso la contrarietà all'istituzione dell'AMP è dovuta a errate convinzioni su quello che è o dovrebbe essere un'area marina protetta.
Noi le diciamo che siamo a favore perché:
- è un'opportunità che molte realtà intorno alla nostra isola stanno già cogliendo (Capraia, Calafuria, Meloria)
- la crisi dovuta al covid-19 ci ha fatto capire quanto siamo fragili e che per rimediare a grossi problemi si possono prendere decisioni che possono sembrare inizialmente impopolari, ma che sono necessarie e verranno successivamente recepite e sostenute da quelle stesse persone che le avevano inizialmente avversate.
- Per il bene comune è necessario fare scelte virtuose e coraggiose come l'istituzione di un'AMP.
- l'AMP non toglie la possibilità di usufruire del mare ma ne regolamenta l'uso permettendo a tutti (anche le generazioni future) di goderne nel miglior modo possibile
- non è vero che basta far rispettare le regole che ci sono ora per proteggere il nostro mare, perché altrimenti vorrebbe dire che le forze dell'ordine non fanno il loro dovere e questo non è assolutamente vero anzi fanno quello che possono con le risorse che hanno
- l'esperienza col PNAT potrà essere stata un po' burrascosa ma non si può dire che non abbia portato benefici all'isola o che non abbia incrementato il turismo
- l'istituzione dell'AMP è fondamentale per il mantenimento del nostro capitale naturale e dei servizi ecosistemici che sono quelli che ci permettono di respirare, mangiare, lavorare
Provi a vedere questa conferenza in particolare dal min 38 https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=580305572606795&id=328680207162657
-possiamo ripeterci all'infinito che non possiamo fare niente per arginare problematiche come il cambiamento climatico o l'esaurimento delle risorse ma questo non rende vere queste affermazioni, sono le azioni di oggi che potranno salvarci domani, un'AMP è senz'altro un modo per tutelare quei meccanismi complessi e delicati che attenuano gli effetti del cambiamento climatico.
Qui di seguito le FAQ preparate dal nostro gruppo e l'email a cui scrivere per porre ulteriori domande.
Saremmo veramente lieti anche di una risposta da parte del ministro dell'ambiente e degli altri sindaci Elbani in seguito alla nostra pec con le prime 5000 firme allegate.
FAQ - DOMANDE FREQUENTI sull’Area Marina Protetta - Parco a Mare (di seguito ‘AMP’)
In seguito alla pubblicazione della petizione e alla diffusione della stessa sui social, ci siamo accorti che molte delle resistenze legate all’istituzione dell’Area Marina protetta - Parco a mare sono dovute a paure infondate o a mancanza di informazioni corrette. Per questo abbiamo raccolto quelle che ci sono sembrate le domande più frequenti e abbiamo risposto, fin dove è possibile (poiché il regolamento e la zonazione saranno decisi da una commissione appositamente creata , attraverso un lavoro di gruppo e di ricerca.
Visto che non tutti i dubbi potrebbero essere venuti fuori in questi giorni abbiamo pensato di creare un'apposita email a cui poter scrivere per chiarimenti:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Cercheremo di rispondere a tutti nel più breve tempo possibile e alla luce di eventuali nuove domande cruciali aggiorneremo le FAQ.
L'istituzione dell’AMP chiuderà tutto il mare e ne impedirà la libera fruizione?
No, lo scopo di un AMP non è la chiusura bensì la fruizione sostenibile delle risorse. Scopo delle AMP è anche lo sviluppo socio-economico che, per essere veramente tale, deve essere ecocompatibile e non selvaggio. Non si tratta quindi di chiudere ma di regolamentare. Assicurarsi che le risorse esistano anche domani è la base di uno sviluppo durevole. Per sviluppo durevole si intende " l'insieme delle attività umane che permettono alla generazione umana attuale e alle altre specie che vivono sulla terra di soddisfare i propri bisogni senza mettere in pericolo la capacità della terra di soddisfare i bisogni delle generazioni future, sia che si tratti di uomini sia di altre specie che popolano la terra ". L'uomo è parte integrante della natura, non è al di sopra di essa, qualsiasi danno apporti alla natura lo arreca a se stesso. Se è di difficile comprensione, forse, il fatto che le risorse siano limitate, è certo che lo sfruttamento senza criterio sta portando al collasso dell'ecosistema marino: senza un cambiamento di rotta in futuro ci sarà ben poco da gestire e da sfruttare. Oggi una gestione dell'ambiente marino basata sulla sua conoscenza è necessaria, alla luce del degrado ambientale che ha accompagnato lo sviluppo incontrollato delle attività umane lungo la fascia costiera. La creazione di un AMP non può comunque prescindere dalle attività economiche territoriali, ed anzi, considerare le leggi che regolano l'ecosistema e gestirlo, preservandone lo stato di salute, è l'unica strategia possibile per sostenere un sistema economico forte e stabile. Nella creazione di un AMP sono coinvolte tutte le realtà locali, le prime che trarranno vantaggio da una gestione consapevole del mare, anche se è naturale che le prime fasi siano accompagnate da paure razionalmente ingiustificate.
Non basterebbe istituire delle zone di tutela speciale come lo Scoglietto di Portoferraio?
Non sarebbe la scelta più adatta perché chiudere delle piccole aree alla pesca non è sufficiente per permettere una ripresa dell'ambiente marino. Occorre proteggere i fondali dagli ancoraggi, prevedere delle azioni di ripristino delle zone più deteriorate, monitorare l'andamento delle precauzioni prese per tutelare la zona di mare. Tutte queste cose e molte altre non sono previste in una zona di tutela biologica.
Che senso ha un'AMP in isole fortemente antropizzate come l'Elba e il Giglio?
La finalità delle AMP è quella di tutelare e valorizzare le caratteristiche naturali, chimiche, fisiche e della biodiversità marina e costiera, anche attraverso interventi di recupero ambientale, avvalendosi della collaborazione del mondo accademico e scientifico. Per questo motivo esistono AMP anche in contesti urbani come l’AMP di Miramare situata a Trieste, zona decisamente molto più antropizzata delle nostre isole che comunque, grazie alla loro posizione distanziata dal continente, possono essere recuperate in modo efficace con azioni mirate e organizzate che comunque tengano conto delle esigenze dei locali quali sono quelle previste da un AMP.
Chi trae beneficio dall'AMP?
Tutti. Le AMP proteggono la biodiversità naturale che il processo antropico ha alterato con azioni dirette (pesca, ancoraggi, rifiuti plastici, ecc..) e indirette (es. cambiamenti climatici). Dato che non possiamo invertire questo processo possiamo usare le AMP come strumento tAMPone allo stress indotto, perché un ambiente ricco di biodiversità è più capace di rispondere ai cambiamenti, combattere la perdita di specie minacciate e/o permettere ad esse di rigenerare le popolazioni con effetti benefici anche nelle zone limitrofe (ad esempio per le specie oggetto di pesca). Inoltre numerosi studi dimostrano come il contatto e l'esposizione alla natura porta nell’uomo una maggiore capacità di reagire agli stress, di rigenerare l'attenzione, avere un buon processo cognitivo e di regolare il proprio stato emozionale. Le aree marine protette preservano quindi la capacità dei processi e dei componenti naturali di fornire beni e servizi che soddisfino, direttamente o indirettamente, le necessità dell’uomo e garantiscano la vita di tutte le specie (BES).
Verrebbe creato un altro ente per gestire l'AMP?
No, non ci sarebbe un nuovo ente perché la gestione verrà affidata, come stabilito per legge, all’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (esempio. PN delle Cinque Terre che ha anche l’AMP delle Cinque Terre).
Quale sarà la zonazione dell’AMP?
Le aree marine protette si suddividono in zona A di tutela integrale, in zona B di tutela parziale e in zona C di tutela generale. In alcune può esserci anche un’ulteriore zona chiamata zona D. Non è possibile dire adesso come sarà “zonata” l’AMP, quale sarà la sua regolamentazione e come saranno suddivise le diverse zone perché tutto questo deve essere per legge oggetto di confronto con tutte le parti interessate. In generale:
Nella zona A sono vietate le attività che possano arrecare danno o disturbo all'ambiente marino. Tale zona, di estensione limitata, garantisce la tutela della biodiversità e il ripopolamento delle specie animali e vegetali, e pertanto prescrive, quasi sempre, il divieto di balneazione e di navigazione.
La zona B coniuga la conservazione dei valori ambientali con la fruizione compatibile dell'ambiente marino. In essa sono consentite diverse attività tra cui generalmente la pesca professionale esercitata dai residenti, mentre la pesca subacquea è vietata.
Nella zona C, in cui ricade la maggior estensione dell'AMP, le attività antropiche tra cui la navigazione delle imbarcazioni a motore, l'ormeggio, l'ancoraggio e la pesca sportiva sono generalmente consentite. https://www.naturaitalia.it/listaAreaNaturale.do?idTipoAreaNaturale=2
Ci saranno zone A all'Elba e al Giglio?
Al momento non è possibile dire se ci saranno. Sicuramente nelle AMP in cui esistono le zone a tutela integrale (A), queste sono solo una piccola parte dell’area dell’AMP. Le zone A sono, comunque, zone importanti perché permettono a tutte le specie, soprattutto a quelle di interesse commerciale, di aumentare di numero e di abbondanza permettendo quindi il famoso “spillover” cioè la fuoriuscita verso altre aree. http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/aree-marine-protette-delmediterraneo- ne-beneficiano-maggiormente-le-specie-ittiche-piu-comuni-e-di-valorecommerciale/
Quali attività ricreative sono consentite nelle AMP?
Nelle aree marine protette è consentita la balneazione, il nuoto con maschera e boccaglio, l’immersione in apnea, le immersioni subacquee, le visite guidate, il whale whatching, il noleggio di imbarcazioni, la pesca sportiva tramite autorizzazione, il pescaturismo.
Sarà consentita la pesca sportiva nell’AMP?
Si la pesca sportiva è consentita in alcune zone solitamente previa autorizzazione e seguendo un regolamento. In questo tipo di attività vengono privilegiati i residenti che hanno più zone a loro disposizione.
Si potrà fare snorkeling nell'AMP?
Le AMP solitamente promuovono questo tipo di attività ideando dei percorsi sia da fare con guide autorizzate che in autonomia.
Si potrà fare pesca subacquea nell'AMP?
Non si può sapere ancora come sarà la zonazione perché, come detto, verrà deciso da una commissione che tiene conto delle esigenze ambientali e delle necessità della popolazione locale. In quella sede i pescatori subacquei possono presentare le loro ragioni e proporre eventualmente le modalità di fruizione. Sarà poi la commissione a decidere se la pesca in apnea è compatibile con l'AMP e in che zone.
I pescatori professionisti saranno penalizzati dall'AMP?
L’idea che un’AMP decreti la fine di certe attività lavorative, prima fra tutte la pesca professionale, è tanto consolidata quanto completamente errata e falsa. Senza parlare qui della gestione della cattura del pesce a livello globale e riferendosi piuttosto alle attività dei piccoli pescatori costieri, quelli che generalmente temono l’istituzione di un’AMP, è ormai comprovato che la pressione attuale sugli ‘stock’ ittici costieri (le popolazioni ittiche destinate alla cattura) è eccessiva e sta portando rapidamente ad un impoverimento generalizzato del pescato. Chi ne paga le spese sono innanzi tutto proprio i pescatori professionisti. Viceversa le AMP costituiscono uno strumento efficace, oltre che per la protezione della biodiversità, per il miglioramento della gestione delle attività di pesca: proteggendo e conservando le risorse riescono al contempo a garantire i pescatori relativamente allo svolgimento delle proprie attività. Questo avviene grazie ad una prima fase di “reclutamento animale” all’interno dell’AMP, in cui grazie alla protezione aumentano le popolazioni di specie ittiche e la biomassa, seguita da una seconda fase di “dispersione” degli individui e infine da una terza fase di “spill over” in cui animali adulti vanno a popolare le zone limitrofe all’AMP (nelle quali è permessa la pesca professionale) incrementando in modo sostenuto gli stock ittici e la dimensione media del pesce. La pesca professionale viene così riorganizzata in modo virtuoso permettendo di tutelare i pescatori locali anche nei confronti della concorrenza di marinerie più distanti dall’AMP grazie a specifici strumenti di garanzia. Per chi vuole saperne di più: 1. ' Long-term and spillover effects of a marine protected area on an exploited fish community ' Stobart et al., Marine Ecology Progress Series, May 2009 2. 'Effects of marine reserves in the context of spatial and temporal variation: An analysis using Bayesian zero-inflated mixed models', Smith et al, Marine Ecology Progress Series, 499, 203-216 3. La pesca in Corsica 4. 'Marine ecology: Reserves do have a key role in fisheries', Roberts C., Current Biology, 22(11), 2012, R444-R446 5. ‘Larval Export from Marine Reservesand the Recruitment Benefitfor Fish and Fisheries’, Harrison et al. Current Biology 22, 1023–1028, June 5, 2012
Solo i Diving Center potranno fare immersioni nell'AMP?
Come già accennato in altre risposte non possiamo dire quale sarà il regolamento finale dell'AMP perché è il risultato di un processo che prende in considerazione necessità di conservazione ed esigenze delle popolazioni locali. Nei regolamenti di alcune AMP già esistenti è previsto che in alcune zone i residenti possano fare immersioni in autonomia mentre i non residenti devono chiedere l'autorizzazione prima. (es Punta Campanella https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.puntacAMPanell a.org/public/documenti/regolamento_AMP_punta_cAMPanella.pdf&ved=2ahUKEwjY2 NH1t73pAhWxgVwKHXZiDfkQFjABegQIDBAG&usg=AOvVaw12qKOXpu5XJsdbrMD imjZE ) Ci potranno essere delle zone di maggior pregio dove si potrà accedere solo con le guide e i diving autorizzati, ma questo richiederà agli stessi una spesa e un adeguamento alle norme di fruizione sia delle guide che delle imbarcazioni. ( https://www.islepark.it/visitare-il-parco/pianosa/itinerari/immersioni )
Come si è creato il gruppo di firmatari e perché le diverse organizzazioni ne fanno parte?
Da sempre i subacquei si sono dimostrati particolarmente attenti ai temi ambientali e i diving center si sono fatti promotori nel mondo della subacquea di iniziative ambientali di rilievo. Molto spesso fare il subacqueo per mestiere e quindi essere istruttore, guida e/o proprietario di diving center è possibile solo se si ha un profondo amore per il mare e si capisce l’importanza della sua conservazione, non solo perché è una fonte di guadagno ma un amico che si ama profondamente e che non si può vedere soffrire senza fare niente. L’AMP-Parco a Mare, come le guide subacquee parco e i diving center sanno bene, comporta dei piccoli sacrifici che però con il tempo portano a grandi risultati, e può essere l’occasione per il rilancio e l’allungamento della stagione turistica sulle isole. Legambiente Arcipelago Toscano da quasi quarant'anni chiede che sia finalmente istituita l’Area marina protetta dell’Arcipelago Toscano individuata per legge quale "area marina di reperimento” con il decreto legge del 1982. Le battaglie di Legambiente non si limitano alla difesa dell’ambiente, cosa che comunque fa assiduamente su tutto il territorio con vertenze, volontariato e azioni di educazione ambientale: uno degli scopi dell’associazione è quello di promuovere i green job e la green economy come con gli Ecoalberghi. Un’AMP-Parco a Mare viene vista come un’opportunità per promuovere un turismo sostenibile che premia i green job oltre che un’occasione per proteggere l’ambiente marino costiero efficacemente. L’idea fondante dell’ASD Diversamente Marinai consiste nel credere che le barriere e le sfide – socio-economiche, culturali, fisiche e mentali – possano essere superate grazie ad un approccio esistenziale basato sul coraggio e sulla solidarietà. L’ASD DM partecipa con Legambiente alla campagna “Vele spiegate” nell’Arcipelago Toscano con l’obiettivo di monitorare i rifiuti che si trovano sulle nostre spiagge difficilmente accessibili attraverso il protocollo di beach litter elaborato da Legambiente; con l'obiettivo di raccogliere più dati possibili rispetto alle spiagge dell’arcipelago, pulirle e informare i cittadini riguardo a questa enorme problematica. Il progetto consiste in attività monitoraggio scientifico e raccolta rifiuti spiaggiati pulizia delle spiagge difficilmente accessibili via terra, osservazione e censimento dei cetacei volontariato e citizen science sensibilizzazione dei turisti sulla cultura e protezione del mare per la difesa dei nostri mari. Un’AMP-Parco a mare è per loro un fondamentale strumento per tutelare e valorizzare una risorsa che, oggi sempre più, è fortemente a rischio. Tutto questo, unito all’esperienza catartica della pandemia e del lockdown che ha toccato tutti sia economicamente che dal punto di vista ambientale, ha fatto sì che ci fossero le condizioni per cui tutti questi portatori di interesse si unissero per uno scopo comune.