Di aspetti e vicende ambientali anche drammatiche con effetti destinati a segnare seriamente non solo il presente straripano le cronache anche elettorali.
E già questo fatto, e cioè che si vota non sul piano nazionale ma in 7 Regioni e un migliaio di comuni complica non poco le cose. Perché nelle 7 regioni in particolare le vicende ambientali riguardano e non poco anche i rapporti con lo stato che di problemi e inghippi ne presenta- e non è un novità-parecchi.
Basta pensare ai parchi nazionali e regionali, alle gestione marina, montana, agricola, forestale. Tutti ambiti che in misura diversa varie leggi nazionali avevano messo in agenda perché si definissero politiche nazionali in grado di coinvolgere regioni e enti locali. Politiche nazionali in grado di sottrarre il territorio agli interventi più vari e ‘indisciplinati’ che hanno già fatto –come sappiamo- gravissimi danni che spesso continuano. E mentre il ministro dell’ambiente Costa sta cercando –vedi l’Arcipelago Toscano e il suo parco- di cambiare strada, il parlamento fa pasticci sulla legge dei parchi perché le cose si complichino ulteriormente.
Sotto questo profilo si complicheranno anche i rapporti tra le regioni dove si voterà come Toscana e Liguria che insieme devono vedersela con il santuario dei cetacei e non solo. Come Toscana e Emilia (anche se lì non si vota) con il parco dell’Appennino (anch’esso dimenticato) Tosco-Emiliano.
Con gli spezzatini –dovremmo averlo ormai imparato-non si va lontano.
Specie dove si voterà come in Toscana –dove campanilismi e spezzatini- ne abbiamo avuti fin troppi un po’ di programmazione non guasterebbe.
Renzo Moschini