Esprimiamo soddisfazione per la vittoria del centrosinistra alle elezioni regionali in Toscana. E' stata una battaglia dura perchè di fronte avevamo una destra che aveva puntato molto nel tentativo di espugnare una regione che, nel bene e nel male, è un simbolo nel panorama politico dell'Italia: per la sua storia, la cultura che esprime, il modello di società solidale che ha.
A questa battaglia abbiamo contribuito anche noi, invitando e sollecitando le persone ad andare a votare, anche perchè il timore era che quelli più anziani e più fragili - per timore del covid - si astenessero. Di fatto però la fotografia delle elezioni nella provincia ci consegna alcuni elementi di riflessioni che andranno valutati attentamente, per individuare percorsi e soluzioni idonei.
La destra continua a raccogliere voti; se da un lato asciuga i voti di Forza Italia, dall'altro pesca in un bacino che negli anni passati non era di destra. Con la caduta delle ideologie e l'appannamento dei valori, sempre di più vale il merito dei problemi presenti nei territori. La destra cavalca le insoddisfazioni, lavora sull'incertezza e sulle paure del futuro, solleticando la pancia e non la testa delle persone!
Per questo chiediamo al nuovo presidente della Regione, alla sua giunta, ma anche ai nostri rappresentanti in consiglio regionale, di farsi carico dei problemi presenti nel territorio della provincia.
La sanità, il ruolo degli ospedali, le loro funzioni specialistiche, il personale, così come le strutture di base nel territorio (le Case della salute) sono temi di grande interesse per i cittadini, e dobbiamo dire che scontiamo ritardi e incertezze ormai da troppo tempo.
Così come il problema delle infrastrutture, dei trasporti e dei collegamenti con i sistemi portuali della provincia, che rischiano di rimanere imbottigliati e superati da altre realtà con pesanti ricadute negative per l'economia dell'intera provincia.
Ed infine il lavoro, quello che manca a fronte della fine delle partecipazioni statali, non sostituito con altre opportunità, ma anche quello che rischiamo di perdere fra le piccole e medie imprese manifatturiere e dei servizi.
Noi siamo la terra delle promesse mancate. Dobbiamo invertire la tendenza se vogliamo cambiare e rinnovare la società della provincia. Lo Spi farà come sempre la sua parte, con coraggio e ostinazione, forte della sua storia e dei suoi valori.
Assemblea generale Spi-Cgil provincia di Livorno