Nell’Anno del Signore 2020 nascono a Portoferraio “I Pasquini di Cosmopoli” rinnovando la tradizione delle “pasquinate” in voga fino alla Breccia di Porta Pia e con qualche rara apparizione fino al secolo scorso, dalle quali emergeva, non senza un certo spirito di sfida, il malumore popolare nei confronti del potere e l’avversione all’arroganza dei suoi rappresentanti. Allora appendendo al collo o ai piedi di Pasquino manifesti contenenti satire in versi dirette a farsi beffa anonimamente di personaggi pubblici, oggi sui social media postando reportage fotografici a testimonianza inconfutabile (?) di mala amministrazione.
Non ci dispiace che nella nostra città si eserciti un controllo popolare sull’attività dell’amministrazione comunale, su quel che fa e su quel che non fa, che non sia solo denuncia ma che si configuri come uno stimolo a fare di più e meglio.
Quel che non riusciamo a digerire è invece il tentativo di Vincenzo Fornino di dare il suo volto alla statua di Pasquino: le foto che pubblica ritraggono una città (purtroppo ancora!) ferma agli anni in cui il “nostro” aveva, nella precedente amministrazione, una sorta di originale delega alla “correzione” delle piccole anomalie e irregolarità, di tappabuchi (e buche).
Le foto che pubblica, usate oggi in maniera strumentale, potrebbero infatti far parte del suo personale archivio di immagini di quel tempo.
Confidando nella memoria corta dei ferajesi anche l'ex sindaco Ferrari tenta di risollevare la propria immagine glorificando il medioevo culturale e amministrativo dei suoi anni da primo cittadino.
Raccogliamo quindi la sfida, che il neo Pasquino vorrà onorare al prossimo consiglio comunale nel quale si farà il punto dell'azione amministrativa.
Nel frattempo dagli ex amministratori ci attenderemmo un po' più di misura ed onestà intellettuale.
Massimo Scelza - Capogruppo consiliare Cosmopoli Rinasce