Quando un concetto o un giudizio viene espresso in maniera ripetitiva, finisce quasi sempre per essere accettato dalla maggioranza della gente, diventando opinione pubblica.
I mass media pubblicizzano abilmente il loro giudizio e fanno sì che certe informazioni vengano veicolate, amplificate e accettate in tempi relativamente brevi dalla popolazione. Ma se una cosa è accettata dalla comunità, non vuol dire che sia vera, perché la ricerca di qualunque verità presuppone sforzo, analisi, ricerca e cioè il contrario di quel che comporta un’accettazione passiva.
I luoghi comuni funzionano spesso in questo modo: l’informazione viene data per scontata, senza porsi neppure una domanda sulla veridicità di certe affermazioni. Questo prologo per introdurre una parola molto usata in televisione e in radio in questi giorni: negazionista.
Negazionista è per definizione colui che nega contro ogni evidenza un fatto storico accaduto. Loro escludono persino che siano accaduti genocidi, come ad esempio quello degli Ebrei o qualunque altro crimine contro l’umanità.
A parer mio, si farebbe prima a chiamarli psicopatici, perché chi nega l’evidenza è ben lontano dall’equilibrio psicologico. È altresì evidente che un termine del genere è offensivo e ingiurioso per chi lo riceve. Allora mi chiedo come mai in questi tempi di “Coronavirus” tutte le televisioni principali, per definire i componenti di qualunque manifestazione non organizzata dai partititi, associazioni sindacali o di categoria, usino e abusino di questa parola.
A questo punto devo dirvi che io e Mara, la mia dolce metà, con estrema determinazione, abbiamo partecipato ad una di queste manifestazioni “eretiche” pochi giorni fa a Roma: “La marcia della liberazione.”
Voglio puntualizzare che noi due, così come la stragrande maggioranza della gente che è intervenuta, non siamo nè negazionisti nè complottisti, ma solo cittadini equilibrati e onesti che sono andati a protestare in difesa di una Democrazia ormai soffocata, di una Costituzione violata e di un Popolo che invece di essere Sovrano è sempre più suddito delle Istituzioni.
La sovranità popolare e la sovranità monetaria sono stati i punti principali della manifestazione, la difesa delle piccole e medie imprese abbandonate dal Governo e dalle associazioni di categoria è stato un altro importante punto, così come lo Stop al 5G, porre un freno alle multinazionali, libertà di scelta terapeutica, nazionalizzazione delle banche ecc. Nessuno durante la manifestazione ha mai negato l’esistenza del virus, eppure nonostante gli argomenti importanti di cui si è parlato, il mainstream con articoli brevi e abilmente manipolati, continua a insultarci e ghettizzarci definendoci come degli scellerati negazionisti, no-mask.
Non ho scritto questo articolo per convincere qualcuno, sono convinto che ognuno la sua opinione debba farsela da solo/sola.
Un consiglio comunque vorrei darlo: qualunque cosa ci venga detta, non prendiamola per oro colato, non lasciamo che siano gli altri a decidere per noi, ma accettiamo certe verità solo dopo averle verificate e provate.
Questo vale sempre nella vita.
E soprattutto, non valutiamo solo guardando le notizie delle tv e delle radio principali: Rai, Mediaset, La 7, Sky, che di un argomento scomodo ne raccontano una sola verità. Di giornalismo serio e obiettivo ne esiste sempre meno in giro e i pochi che lo sono, sono quasi tutti indipendenti.
Se lavori sotto un padrone, devi "sottostare" alle sue regole.
Quindi andate sullo spione google e digitate:
Byoblu, Luogo comune 2, ME+, Mauro Scardovelli, Radio radio ecc.
Ascoltate ciò che dicono questi facinorosi complottisti, negazionisti, no mask, confrontate quello che vi ha propinato il mainstream e traetene le vostre conclusioni. Forse rimarrete della stessa idea, ma almeno è stata una scelta vostra e non perché ve l’hanno suggerito gli altri.
Chiudo dicendo che forse sarò un sognatore illuso e la mia voce si disperderà nel vento, ma anche se sembra un utopia, continuerò a impegnarmi nel mio piccolo, cercando di cambiare questa società malata.
Io ci provo perché ritengo doveroso farlo, per noi, ma soprattutto per i nostri figli. Quindi...non chiamatemi negazionista perché sennò m’incazzo!
Roberto Fiaschi
Pagina facebook “Il tempo per riflettere”
Caro Roberto
Già una volta mi capitò di citare (a memoria quindi a rischio di errore) il Galileo di Bertold Brecht: "Non posso calcolare la traiettoria dei corpi celesti spiegando parimenti i voli delle streghe sui manici di scopa, e la somma degli angoli interni diun triangolo non può variare a seconda degli interessi della Sacra Curia...", e avevo iniziato commentare così il tuo intervento, proponendomi di andare poi punto per punto, perché, per quanto abbia di te, come essere umano, un'eccellente opinione, non condivido quasi niente di quanto hai scritto. Avevo cominciato col contestarti di aver visto (forse perché obnobilato dal mainstream) in quella idilliaca e pacifica piazza, un LIBERO giornalista, aggredito da un nutrito gruppo di tangheri, con metodi e perfino frasari fascisti, solo perché andava raccogliendo uno scemenzaio (dalle scie chimiche ai vaccini col feto frullato dentro, dai microchip sottocutanei agli alieni), così come aveva fatto in precedenza al convegno dei terrapiattisti e alla manifestazione veronese sulla famiglia medievale che sogna Pillon. E notando che, nel suo stile, il poveretto, sottratto al furore della facinorosa folla dalla Polizia, aveva sempre cercato di metterla sul comico (quasi sempre involontario) riflettevo che quello che manda più in bestia gli intolleranti, non è la contestazione dei principi dei loro (compositi nel caso) fideismi, ma la semplice presa di culo. E della tolleranza verso il prossimo e verso le idee diverse dalle nostre che raccomandi in quella piazza non ne ho vista molta.
Ma mi sono fermato, ho cambiato idea, sai perché Roberto? Perché ho trovato dieci righe scritte faticosamente da un nostro concittadino elbano, che si è definito non "paziente" ma "sofferente" in un reparto Covid, dieci righe piene di rabbia e di dignità, dieci righe incazzate con chi nega il virus (e in quella piazza a dispetto di quel che dici erano in molti) o ne minimizza con effetti letali e talvolta criminali la pericolosità (ed in quella piazza in buona o cattiva fede erano più che probabilmente la maggioranza).
Ho pensato che per quanto mi fossi sforzato non sarei riuscito a scrivere qualcosa di più calzante...
Per questo Roberto, contando sulla tua intelligenza e sulla tua sensibilità, chiudo dicendoti che il miglior commento a ciò che hai scritto lo ha steso involontariamente David Romano, lo puoi trovare nell'articolo "Messaggio di un malato di Covid elbano a chi non ci crede" pubblicato ieri.
Su quelle dieci righe, trova, ti prego, il tempo per riflettere
Sergio Rossi