Ho sempre ritenuto e sostenuto che un’area protetta, sia marina che terrestre, sia solo uno dei modi per raggiungere l’obiettivo di proteggere e tutelare l’ambiente ma deve essere tale da poter consentire di soddisfare i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità per le generazioni future di soddisfare i loro.
Tutto ciò, se un’area protetta deve essere istituita, può essere raggiunto e realizzato con la partecipazione e la collaborazione di coloro per i quali l’area protetta va ad essere costituita e, pìù in particolare, se l’area protetta deve essere istituita su un territorio antropizzato la sua creazione deve trovare partecipazione, collaborazione e consenso in coloro che vivono, abitano e lavorano nel territorio della istituenda area protetta.
Condivido pertanto quanto afferma la Fondazione isola d’Elba nel comunicato stampa: individuare forme di consultazione popolare in grado di fornire un concreto contributo all’iter procedimentale per istituire un’area protetta.
Marcello Camici